Foto allegre su Facebook? L'assicurazione non paga più

Chi soffre di depressione dovrebbe mantenere un'espressione adeguatamente triste in tutte le foto che pubblica sul Web.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-11-2009]

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Natalie Blanchard, ventinovenne canadese dipendente di Ibm, soffre di depressione: per questo motivo a volte non può recarsi al lavoro e riceve un supporto economico mensile dalla propria assicurazione, la Manulife Financial.

Un giorno, all'improvviso, i pagamenti sono cessati. Natalie ha subito contattato Manulife per capire il motivo e le è stato risposto che la compagnia aveva scorto delle foto, sul suo profilo di Facebook, in cui era allegra: una vacanza in spiaggia, una festa di compleanno e altre occasioni simili.

Se Natalie si mostra allegra, allora non soffre più di depressione; se non soffre di depressione, allora può andare al lavoro; se può andare al lavoro, allora non ha bisogno dei soldi di Manulife.

La questione non è semplicissima: da un lato, Manulife ha ammesso di usare i social network per controllare i propri clienti; dall'altro, la stessa compagnia afferma di non basarsi solamente sulle informazioni reperite nel Web per intraprendere un'azione come quella che ha riguardato Natalie Blanchard.

Quanto alla donna canadese, ella sostiene di aver trascorso tre distinti periodi di vacanza - ciascuno di quattro giorni - su consiglio dello psichiatra che l'ha in cura e proprio per mitigare gli effetti della depressione, e che a questi momenti si riferiscono le fotografie.

Il caso ora passa nelle mani della giustizia: sarà discusso in tribunale il prossimo 8 dicembre.

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