Il brevetto di Apple per il riconoscimento dei volti

Per sbloccare l'iPhone sarà sufficiente mostrargli il viso.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-01-2012]

apple face unlock

Un giorno, le password, i PIN e i vari sistemi di sblocco adottati da iPhone e iPad saranno superflui: per accedere al proprio dispositivo preferito sarà sufficiente mostrargli il volto.

È questa la promessa di una tecnologia di riconoscimento per la quale Apple ha richiesto il brevetto presso l'Ufficio Brevetti statunitense e sulla quale sta lavorando da un po': la richiesta porta infatti la data del 29 giugno 2010, ma soltanto ora è stata resa pubblica.

Il sistema - che si può prevedere applicato ai vari iDevice ma, in realtà, anche ai Mac - si basa sul riconoscimento di porzioni del volto che possono fornire «un elevato numero di informazioni» utili al riconoscimento, come gli occhi e la bocca. L'articolo continua qui sotto.

Avvicinando il volto alla fotocamera integrata nel dispositivo, il sistema lo confronta con le foto relative ai vari account utente e decide se le due immagini - quella presente in memoria e quella ricavata dal viso che ha di fronte - sono sufficientemente simili per garantire l'accesso.

Una tecnologia dello stesso tipo, sotto il nome di Face Unlock ha già debuttato in Android 4.0 Ice Cream Sandwich, pur mostrando un limite importante: è stato efficacemente dimostrato, infatti, che per ingannare il riconoscimento facciale di Android è sufficiente una fotografia. L'articolo continua dopo il video.


Per ingannare Face Unlock basta una fotografia

La speranza è che la tecnologia sviluppata da Apple funzioni un po' meglio, sebbene Google stessa abbia a suo tempo avvisato gli utenti ricordando che Face Unlock non è inteso come misura di sicurezza, ma semplicemente come sistema di sblocco dello smartphone al pari dello Slide to unlock dell'iPhone.

A parte le considerazioni tecniche, tuttavia, potrebbero sorgere anche problemi legali qualora Apple si vedesse concedere il brevetto: la richiesta, come abbiamo ricordato all'inizio, è infatti piuttosto vecchia e certamente precedente al rilascio di Android 4.0. La questione potrebbe quindi un giorno diventare interessante per qualche giudice americano.

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