Lo sviluppatore che regala i codici dei suoi giochi su The Pirate Bay

E spiega: ''Anch'io da piccolo piratavo i videogame''.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-07-2017]

paradigm tpb

Al mondo ci sono due fronti contrapposti: da un lato gli sviluppatori di videogiochi, dall'altro i pirati.

I primi odiano i secondi senza se e senza ma, e i secondi fanno di tutto per acquisire illegalmente i titoli creati dai primi soltanto per il gusto di farlo.

Per quanto comune possa essere, questo modo di vedere le cose non rispecchia esattamente la realtà e, di tanto in tanto, viene platealmente smentito.

Lo scorso aprile, per esempio, Jacob Janerka si accorse che una copia pirata del gioco da lui sviluppato era finita illegalmente su The Pirate Bay.

Janerka è uno sviluppatore indipendente e il suo gioco, Paradigm, non ha quindi alle spalle le grandi case di produzione: se si fosse arrabbiato, la reazione sarebbe stata perfettamente comprensibile.

Invece, Janerka ha seguito una strada diversa. Ha scritto ai pirati lasciando un commento su The Pirate Bay e affermando che capiva perché avessero deciso di copiare illegalmente il gioco. Non solo: ha regalato loro (e a tutti) alcune chiavi gratuite per poterlo usare in modo perfettamente regolare.

«Ciao a tutti, sono Jacob, il creatore di Paradigm» ha scritto. «So che alcuni di voi onestamente non possono permettersi di acquistare il gioco ma sono comunque contento che ci stiate giocando. Se il gioco vi piace, ditelo ai vostri amici e magari prendete in considerazione l'idea di comprarlo».

All'epoca, l'iniziativa di Janerka quasi non è stata notata ma di recente la vicenda è stata pubblicata su Reddit, e da lì ha acquisito notorietà nel web e in tutto il mondo dei videogiochi.

Così, lo sviluppatore di Paradigm è finito improvvisamente al centro dell'attenzione ed è stato invitato a spiegare le proprie motivazioni.

paradigm

«L'ho fatto perché so che, a volte, qualcuno proprio non si può permettere di comprare un videogioco ma vorrebbe ugualmente giocarci» ha dichiarato.

«Ricordo bene» - ha poi continuato - «che quand'era un ragazzino anch'io non potevo comprare tutti i giochi che volevo, e quindi usavo giochi pirata. E quando avevo qualche soldo da spendere finivo per comprare i seguiti, i prodotti collegati o copie extra».

Per lo sviluppatore, la realtà è che la pirateria non incide troppo sulle vendite: la maggior parte di quelli che piratano giochi - sostiene - è composta da persone che non avrebbero comunque i soldi per acquistare una copia originale. E allora è meglio avere qualche fan in più, anche se non pagante, che nessun fan.

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