I panini sotto accusa: causano i cambiamenti climatici

Troppa CO2 verrebbe emessa nella loro produzione.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-05-2018]

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Se in casa tenete il riscaldamento addirittura a un grado o due sotto al massimo consigliato, se chiudete il rubinetto quando vi spazzolate i denti, se avete sostenuto con orgoglio la lotta per l'abolizione dei sacchetti di plastica, potreste pensare che, tutto sommato, una pacca sulla spalla per quanto fate per l'ambiente ve la potreste meritare.

E sbagliereste, perché probabilmente fate qualcosa che per la salute del pianeta è pericolosissima, peggio che girare con una Volskwagen a gasolio: mangiate panini.

Non si tratta di una brutta battuta: secondo alcuni ricercatori dell'Università di Manchester, un normalissimo panino, che sia acquistato già pronto o che sia preparato in casa, ha una impronta ecologica devastante, tanto da incidere sulle variazioni del clima.

La ricerca che illustra questa teoria, supportata da tutta una serie di prove e misurazioni, si intitola infatti: Capire l'impatto sul cambiamento climatico dei cibi pronti: l'impronta di carbonio dei panini.

Gli studiosi, che per qualche motivo hanno deciso di concentrarsi su questo tipo di alimento ma non su altri, e dunque in realtà non hanno fornito una base su cui confrontarsi, hanno analizzato le emissioni generate dalla produzione di ogni singolo ingrediente (per una quarantina di ricette disponibili): oltre alla nascita dell'ingrediente in sé, il conto comprende anche il confezionamento e la refrigerazione.

I peggiori dal punto di vista ambientale, come ci si può aspettare, sono i panini confezionati che si possono acquistare al supermercato nel banco frigo: non solo non fanno troppo bene a chi li mangia perché forniscono troppe calorie, ma sono la causa dell'emissione di 1.441 grammi di CO2. Praticamente, è come guidare un'auto per 19 km.

Realizzare in casa il medesimo panino è meglio: sempre stando ai calcoli dei ricercatori, in questo caso l'emissione di anidride carbonica è di circa la metà.

Considerando il consumo elevato di questi alimenti, soprattutto in ambito anglosassone dove per sacrificare ogni cosa alla produttività la pausa pranzo spesso si riduce a un panino mangiato in fretta alla scrivania, gli scienziati di Manchester si sono detti preoccupati delle conseguenze sull'ambiente di tale nefasta pietanza.

I sudditi di Elisabetta II del Regno Unito, in particolare, mangiano 11,5 miliardi di panini all'anno: ciò si traduce in 9,5 milioni di tonnellate di CO2; come l'utilizzo di 8,6 milioni di auto per 365 giorni.

Così, per il bene del pianeta, i ricercatori - che non si spingono fino a suggerire il dimezzamento della popolazione dell'Universo - invocano una riduzione degli ingredienti: via la carne (soprattutto quella di maiale), che ha un'elevatissima impronta ecologica; ma via anche il formaggio, la lattuga e il pomodoro.

In che modo insalata e pomodori possano apportare troppe calorie a chi li consuma non è ben chiaro, né si capisce come proprio la produzione di questi ingredienti sia accusati di generare troppa anidride carbonica.

Ad ogni modo, secondo gli autori dello studio, eliminandoli ne dovrebbero guadagnare sia l'ambiente sia la salute dei consumatori di panini.

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