Chrome 69 obbliga gli utenti a fare login nell'account Google

Eroso un altro pezzettino di privacy.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-09-2018]

chrome auto login browser account google

Se siete utenti di Chrome, con buona probabilità avrete già ricevuto l'aggiornamento alla versione 69.

Questa particolare edizione contiene una novità che sulle prime no è stata pubblicizzata né notata e che, ora che è stata scoperta, sta facendo arrabbiare diversi utenti.

Ora, infatti, ogni volta che si effettua il login presso uno dei servizi di Google (come Gmail) si effettua automaticamente anche il login nel browser con il proprio account Google. La sincronizzazione delle password e della cronologia resta disattivata (l'utente deve intervenire manualmente, se le desidera) ma il login è obbligatorio.

Tale abitudine ha scontentato molto i più preoccupati per la loro privacy, non tanto perché la ritengano un'invasione particolarmente grave da parte di Google (se si fa login su un servizio di Google, lamentarsi del login nel browser della stessa azienda è un po' fuori luogo) ma perché la novità non è stata annunciata.

Uno dei più critici verso questo comportamento è l'esperto di crittografia Matthew Green, il quale sul proprio blog personale ha annunciato che tutto ciò l'ha spinto a lasciare Chrome.

«D'ora in avanti» - scrive Green - «ogni volta che si effettua il login in una proprietà di Google Chrome farà automaticamente il login nell'account Google. Lo farà senza chiedere, né emettere una notifica evidente. L'unico avvertimento - qualora lo stiate cercando - è che il fatto che l'immagine del profilo Google apparirà nell'angolo superiore destro della finestra del browser».

Il login automatico, ma senza sincronizzazione dei dati, preoccupa ma lascia perplessi: che scopo ha? Secondo alcuni potrebbe essere il primo passo di una strategia più ampia, verso la trasformazione di Chrome in un «Servizio Google che per caso include anche un motore browser» come sottolinea l'esperto di sicurezza Bálint. Procedendo per gradi la si rende praticamente invisibile agli utenti.

«Questo cambiamento» - conclude Green - «ha implicazioni gigantesche per la privacy e la fiducia degli utenti, e Google sembra incapace di accorgersene».

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