Malware nei portatili Lenovo, utenti risarciti con 7,3 milioni di dollari



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-11-2018]

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Nel 2015, il produttore cinese Lenovo incappò in un brutto guaio: si scoprì che in 750.000 dei suoi portatili era stato preinstallato un malware, l'adware VisualDiscovery, sviluppato da SuperFish.

Questo sgradito componente comprometteva i sistemi atti a proteggere le connessioni del portatile ma si occupava anche di accedere ai dati finanziari dell'utente e a compiere attacchi del tipo man-in-the-middle nelle connessioni private.

«Il software di SuperFish è particolarmente dannoso» scriveva nel 2015 l'esperto di sicurezza Robert Graham. «È progettato per intercettare tutte le connessioni crittografate. Ma lo fa male, lasciando il sistema aperto agli hacker o a spie come quelle della NSA»

Lenovo - che si dichiarò e si dichiara completamente innocente - ha quindi dovuto affrontare una causa negli Stati Uniti e ora un accordo è stato raggiunto: l'azienda cinese dovrà versare 7,3 milioni di dollari agli utenti che hanno scoperto l'adware sulla propria macchina, con conseguente rischio per la privacy e la sicurezza.

«Sebbene Lenovo sia in disaccordo con le accuse mosse» - ha dichiarato l'azienda - «siamo soddisfatti di poter concludere la vicenda dopo due anni e mezzo. A oggi non siamo a conoscenza di alcun utilizzo delle vulnerabilità da parte di terze parti al fine di accedere alle comunicazioni degli utenti».

Alla cifra sborsata oggi da Lenovo per porre fine alla questione bisogna aggiungere i 3,5 milioni serviti a concludere un accordo con la Federal Trade Commission nel 2017 per la stessa vicenda e gli altri 3,5 milioni versati alle autorità della California (Stato in cui s'è svolta la causa).

L'azienda ha infine promesso che cambierà le modalità con cui distribuisce i propri prodotti al fine di evitare che si ripetano casi analoghi, la cui responsabilità è addossata all'intervento di non definite terze parti.

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