Criminalizzare il file-sharing

Il Ministro Urbani vuole far approvare un decreto che criminalizza, sull'esempio degli Usa, il file-sharing. Ma diserta il Consiglio dei Ministri.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-03-2004]

Giuliano Urbani è il Ministro della Cultura, intendendo con questa dizione i beni culturali, la promozione del cinema, della musica, dello spettacolo in Italia. Si è sempre definito un liberale e un teorico del liberalismo, poiché di mestiere fa l'insegnante di scienza della politica.

Non molto liberale è invece il suo decreto legge contro il file-sharing, che scimmiotta parecchio la legislazione Usa che, su istigazione delle grandi major musicali e cinematografiche, legittima una vera e propria crociata contro il file-sharing.

Urbani sembra tenerci tanto al punto da disertare, per protesta, il Consiglio dei Ministri, che il 5 Marzo doveva discutere ed approvare il decreto, che come è noto una misura che dovrebbe essere assunta in casi gravi ed urgenti, perché scavalca le decisioni del Parlamento che, comunque, sarà libero di far cadere o approvare definitivamente il decreto e se lo ritiene opportuno modificarlo.

Secondo il decreto Urbani gli Internet provider hanno l'obbligo di monitorare e impedire le attività illecite di scambio di file creando appositi filtri. Entro il 31 Dicembre 2004 un decreto interministeriale dovrebbe definire i filtri e che requisiti tecnologici devono possedere.

L'Internet Provider che omettesse questo tipo di controlli verrebbe punito con sanzioni fino a 250 mila euro, e un singolo privato può essere accusato di favoreggiamento se linka o segnala dal proprio sito un indirizzo da cui acquistare prodotti di pirateria.

Chi scambia illecitamente musica o video, attraverso programmi P2P può essere punito con sanzioni fino a 500 euro. Infine, cosa ancora più grave, il decreto anti P2P metterebbe in discussione la norma, appena approvata dal Parlamento, che fissa in 24 mesi il tempo obbligatorio di conservazione dei dati di traffico Internet, che verrebbero aumentati da Urbani a 30 mesi per il controllo dello scambio dei file.

Inoltre, secondo lo stesso decreto L'Authority delle Comunicazioni dovrebbe verificare le segnalazioni, provenienti dalle polizie postali di altri Paesi, di scambi illeciti effettuati dall'estero per comminare, anche in questo caso, eventuali sanzioni.

Vedremo se il Governo oserà approvare integralmente questa decreto anche se la questione non è limitata solo all'ambito nazionale: anche il Parlamento Europeo deve discutere una direttiva in proposito e anche a questo livello si assiste a forti pressioni da parte delle grandi majors perché si inasprisca la repressione contro il file-sharing.

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Pier Luigi Tolardo