Se Telecom Italia trasferisse la sede in Grecia

Una direttiva europea permetterebbe alle grandi aziende di servizi di trasferire la propria sede nei Paesi in cui la legislazione sociale è meno favorevole ai lavoratori.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-01-2005]

Attualmente è in discussione nell'Unione Europea il progetto di direttiva (legge europea) chiamato Bolkestein dal nome dell'ex commissario europeo che l'ha proposto, il liberale olandese, Frits Bolkenstein, sulla libera circolazione dei servizi in seno all'Unione Europea, in base alla quale tutti i servizi forniti nei 25 stati dell'Unione Europea saranno considerati prodotti economici ordinari.

La direttiva in discussione prevede il principio del Paese d'origine, che stabilisce che un prestatore di servizi sia esclusivamente sottoposto alla legge del Paese dove ha sede legale e non più alla legge del Paese dove fornisce il servizio. Si tratta in pratica di un incitamento a trasferire la sede di un'impresa nei Paesi europei dove la protezione sociale e del lavoro prevista dalle leggi è minore.

E se Telecom Italia, o Vodafone, o Wind, o la Rai, trasferissero la sede legale in Grecia? Tiscali in Polonia? E' possibile e da quel momento i diritti dei lavoratori saranno regolamentati dalle legislazioni del lavoro greca e polacca.

Si realizzerà così un vero e proprio "dumping sociale" per cui ci sarà una spinta a livellare verso il basso le legislazioni sociali e del lavoro; si ridurrà notevolmente il potere contrattuale dei sindacati e dei lavoratori.

L'approvazione della direttiva sarebbe prevista per i primi mesi del 2005, per questo sta nascendo un vasto movimento dal basso per bloccare l'approvazione della direttiva Bolkestein o per una sua sostanziale modifica. Per questo c'è anche una petizione elettronica sul sito Stop Bolkestein.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo