Telecom Italia-Tim si muovono senza Authority

L'Authority è scaduta e il Parlamento ha grossi problemi a sostituirla in tempi brevi; nel frattempo Telecom Italia e Tim potrebbero offrire tariffe integrate fisso-mobile approfittando del vuoto regolativo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-03-2005]

Quali garanzie senza il Garante?

L'Authority per le Comunicazioni, dal suo Presidente Enzo Cheli ai commissari che compongono l'organismo è ormai definitivamente scaduta; non sembra che il Governo voglia emanare un provvedimento che proroghi i poteri degli attuali commissari, in attesa che il Parlamento elegga i nuovi componenti (quattro per la maggioranza e quattro per l'opposizione), mentre il Presidente viene nominato dal Governo. L'ultimo provvedimento dell'Authority ha riguardato la situazione di schiacciante oligopolio nel campo della pubblicità televisiva da parte di Rai e Mediaset, ma si tratta proprio dell'ultimo provvedimento.

Per il Governo, non prorogare i poteri di Cheli vuole essere un modo di costringere l'opposizione a trovare un accordo in tempi brevi, poiché l'Authority per le Comunicazioni deve vigilare sul rispetto della par condicio durante la campagna elettorale che inizierà nei prossimi giorni ufficialmente (anche se in pratica è già iniziata da un pezzo). In realtà è molto improbabile che si trovi presto un accordo e lo dimostra l'incapacità che si registra da mesi da parte di maggioranza e opposizione di trovare un accordo sui nuovi giudici costituzionali e nella partita delle nomine, dalla Suprema Corte all'Antitrust, passando per le Authority di Tlc, Energia e le nomine per le principali aziende pubbliche.

Di questa situazione di vuoto regolativo nel settore delle Tlc potrebbe approfittarne Telecom Italia (le voci interne ed esterne all'azienda si moltiplicano); dopo aver acquisito il totale controllo di Tim, Telecom sarebbe pronta a lanciare nelle prossime settimane offerte integrate per telefonate da fisso e da mobile, prima prima per la clientela business e poi per la clientela residenziale.

Finora Telecom Italia non aveva osato tanto per non sfidare le ire dell'Authority; ma se l'Authority è vacante (e quando si insedierà dovrà avere un minimo di tempi di assestamento) significa che per qualche mese si potrà aggredire i mercati e la concorrenza, sapendo che non c'è subito un arbitro pronto a fischiare il fallo.

Le potenzialità di offerta integrata da parte del più grande e predominante gestore di telefonia fissa e del maggiore gestore italiano di telefonia mobile, possono schiacciare la debole concorrenza dell'unico gestore integrato fisso-mobile italiano che è Wind, in questo momento alla ricerca di un nuovo proprietario che sostituisca l'Enel e a corto di mezzi finanziari, mentre Vodafone e H3G operano per ora solo sul mobile.

L'ultima multa dell'Antitrust per comportamenti anticoncorrenza è stata dimezzata dal Tar del Lazio, per cui Telecom Italia si sente in una botte di ferro. Intanto, parte con le sue offerte; i suoi competitor si stracciano le vesti ma nessuno sta ad ascoltarli. Quando si insedierà la nuova Authority ci potrebbe essere un presidente di orientamento filo-governativo e, in questo caso, varrebbe un tacito patto tra Berlusconi e Tronchetti Provera, i maggiori imprenditori del multimediale italiano, a non pestarsi i piedi a vicenda.

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Pier Luigi Tolardo