Tutti i provider contro Telecom Italia

L'Associazione Italiana degli Internet Provider accusa la politica di aumento della velocità della banda praticata da Telecom Italia: danneggerebbe i clienti degli altri operatori.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-04-2005]

foto di Giulio Grasso

Assoprovider, l'associazione che raggruppa quasi tutti gli Internet provider diversi da Telecom Italia, saluta con favore l'iniziativa dell'Associazione Anti Digital Divide di ricorrere all'Antitrust europea contro le sue tariffe Adsl più alte che nel resto d'Europa.

Assoprovider da parte sua sottolinea come la causa sia la stessa politica tariffaria rispetto agli altri operatori, il wholesale, cioè i prezzi delle connessioni Adsl che Telecom Italia pratica agli altri Isp, anch'esse più alte della media europea. Assoprovider mette in discussione la stessa politica Telecom Italia di continui aumenti della banda di velocità dell'Adsl, come l'ultima offerta Alice 4 Mega.

In un comunicato di Assoprovider si legge: "Sta accadendo un fatto increscioso: se un operatore ha una linea ADSL che improvvisamente (dopo che per mesi funzionava correttamente) non riesce più a sostenere la velocità contrattualizzata, Telecom non fa nulla per porre rimedio ma procede o con la proposta di declassamento in termini di velocità della linea o addirittura dichiarandola non più esercibile; un fornitore quando il suo prodotto non funziona più, semplicemente lo dichiara e cessa il servizio. Dove sono i diritti del consumatore?"

"A causa del passaggio a 1280 Kbps stanno accadendo migliaia di questi casi e ci troviamo con utenti che invece di vedere migliorata la loro fornitura se la vedono peggiorare. Chi difende gli utenti dalla perdita di prestazioni? Chi difende gli utenti dal diritto di poter godere tutti delle stesse condizioni di fornitura a parità di prezzo pagato?"

"Chi infine difende gli utenti affinchè vi sia la garanzia che nel tempo possano godere della velocità contrattualizzata all'inizio del contratto visto che un incremento o di velocità o nel numero di ADSL nel medesimo cavo può rendere non piu esercibile una certa velocità su di una certa coppia? Chi difende gli operatori dalla tattica di Telecom di dichiarare non più esercibili le linee che prima funzionavano ed ora non funzionano più a causa dell'incremento di velocità delle altre linee sullo stesso cavo? Chi garantisce gli operatori che Telecom a livello centrale o a livello di territorio non applichi una tattica discriminatoria basata sulla esercibilità della velocità sui doppini?

Sono accuse gravi da cui Telecom Italia probabilmente sarà chiamata a discolparsi anche davanti al nuovo organismo dell'Authority per le Comunicazioni.

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Pier Luigi Tolardo