Dopo Londra: le frequenze Etacs per le emergenze

L'attentato di Londra scatena milioni di telefonate che mandano in black-out le Reti. Per evitare questo le frequenze Etacs andrebbero riservate alle emergenze.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-07-2005]

Un vecchio telefono TACS

Gli attentati di Londra con il loro assurdo e disumano sacrificio di vittime innocenti hanno spinto, come era già successo a New York l'11 settembre, milioni di persone a mettere mano contemporaneamente ai telefonini per accertarsi sull'incolumità dei propri cari.

Milioni di chiamate hanno mandato in black out le reti di telefonia mobile, rendendo più difficile lo stesso lavoro delle forze dell'ordine e delle squadre di soccorso, che in parte avranno sopperito con telefonini satellitari e walkie-talkie: due sistemi di trasmissione che dopo l'11 settembre sono stati fortemente rivalutati per le esigenze della protezione civile.

Anche se il terrorismo, come è auspicabile, dovesse in futuro cessare, la possibilità di catastrofi che mettano fuori uso i sistemi di Tlc nelle grandi metropoli a causa dell'overload di telefonate saranno sempre possibili. A questo punto c'è da chiedersi se sia sensato che le frequenze lasciate libere dalla fine dei servizi di telefonia mobile Etacs, i primi telefonini prima del boom del Gsm, siano messe all'asta per essere riassegnate ai gestori di telefonia mobile che li vorrano riacquistare.

La stessa Tim che gestiva l'Etacs e nuovi gestori come 3, senza dimenticare Wind e Vodafone, vorrebbero utilizzare le frequenze dell'Etacs per gestire al meglio l'offerta commerciale alla clientela. C'è da chiedersi invece se queste frequenze, anziché essere privatizzate, non sarebbe meglio che rimanessero a disposizione della Protezione Civile proprio per gestire eventualità come questa.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo