Piano con quell'ascia, George

Gli USA e le sue corporation si stanno procurando l'arma per controllare il mondo. I militari, spodestati, si ribellano.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-03-2006]

L'ascia

Può una tecnologia chiusa e inaccessibile essere adottata per governare tutte le nostre macchine? Può il mondo affidare il proprio intero apparato tecnologico a un gruppo di aziende private, quasi tutte locate in una nazione, che ha una politica estera tutt'altro che amichevole e pacificatoria?

È una serie di domande che ognuno di noi dovrebbe porsi, quando acquistiamo, senza pensarci, gli apparecchietti che ci renderanno schiavi, e che risponderanno non più a noi, ma a un cerberino sbavante di nome Fritz. Ma se non ce le poniamo noi, state pur tranquilli che qualcun altro ci pensa.

Le perplessità maggiori vengono dai ministeri della difesa, gente non proprio abituata a ragionare in termini di Open Source e conoscenze condivise. La settimana scorsa, come riportato anche dal nostro forum, il governo britannico ha minacciato di annullare un ordine per il Joint Strike Fighter, il jet da combattimanto made in USA, se il costruttore non cederà, assieme alle macchine, in codice sorgente del loro software.

La Gran Bretagna teme che i jet possano contenere delle backdoor, che permettano al costruttore di disabilitarli da remoto. Il Daily Telegraph riporta le parole di Lord Drayson, ministro della difesa, secondo cui gli aerei sarebbero inutili senza il controllo del software, vista la possibilità di inattivarli da un altro continente.

"Contiamo sul fatto che non ci saranno difficoltà al trasferimento dei sorgenti," ha dichiarato Drayson. "Ma se così non fosse, non potremmo più comprare questo aereo." Non possiamo acquisire una macchina da guerra, dice sostanzialmente il ministro britannico, e lasciare al costruttore una copia delle chiavi.

Ma non si tratta solo di paura di azioni ostili: negli USA si comincia a dubitare anche della capacità di queste aziende private a gestire tutta questa tecnologia. Oltre a nemici e terrorismo, per i ministri della difesa il nuovo nemico da combattere si chiama dilettantismo. È di questi giorni la notizia di un allarme sicurezza per la rete che connette radar, basi missilistiche e centri di controllo della statunitense Missile Defense Agency (MDA).

Questa rete, il più grande anello in fibra ottica del mondo, lungo più di 30.000 km, attraverso trenta stati, sarebbe così vulnerabile che l'ente stesso e il suo appaltatore, la Boeing, possono non essere in grado di evitare una violazione del sistema. A sostenerlo non è la stampa bolscevica, ma la relazione di un ispettore del ministero della difesa.

Al riparo di tensioni concorrenziali, alla fresca ombra di cospicui contratti poliennali con la difesa, la tradizionale efficienza delle corporation private mostra il suo vero volto, superficiale e parassita.

Le stesse aziende ora si stanno procurando una situazione di assenza di concorrenza, grazie all'inaccessibilità del loro codice sorgente e a un hardware costruito per essere inviolabile per l'utilizzatore. È sufficiente la loro parola per garantire la massima sicurezza?

Anche i militari, dall'alto delle loro certezze, cominciano a dubitare.

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