I costi delle ricariche faranno cadere Prodi

Anche secondo le authority i costi di ricarica dei telefonini non sono giustificati, tuttavia il governo non li abolirà presto.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-11-2006]

Foto di Ginger Garvey

L'Antitrust e l'Authority per le comunicazioni hanno approvato una relazione con cui ritengono che i costi di ricarica dei cellulari (quei 5 euro contro 25 di traffico, o 2 su 10 per intenderci) sono assolutamente ingiustificate in base alle spese vive che sopportano i gestori. Rivelano anzi una logica di cartello, poiché non c'è nessuno dei gestori, che spesso si accapigliano nelle aule giudiziarie, che si faccia veramente concorrenza sui costi di ricarica, al di là di qualche tariffa marginale.

Se il governo Prodi, con un decreto d'urgenza, dimezzasse solamente le ricariche dei cellulari, si potrebbe calcolare, molto per difetto, su un nucleo familiare di quattro persone con almeno quattro telefonini, un risparmio sui 30 euro al mese. Sarebbe un risultato immediatamente apprezzabile da tutti gli italiani, senza differenze di reddito, di estrazione territoriale, di appartenenza politica e farebbe risalire non di poco le quotazioni del governo.

Certo i gestori mobili non avrebbero problemi a coalizzarsi per ricorsi ai vari Tar e Consiglio di stato, né avrebbero problemi a pagare gli spot della Canalis o di Paris Hilton; ma gli italiani finalmente si riconcilierebbero con lo Stato e le sue istituzioni.

Il problema è che i responsabili delle relazioni esterne e istituzionali di tutti i gestori organizzerebbero una campagna stampa mai vista contro il governo Prodi, ovviamente su tutt'altre questioni; il decreto non si trasformerebbe mai in legge, grazie a tante assenze strategiche di parlamentari della maggioranza e dell'opposizione.

Il governo Prodi ha già tanti guai per conto proprio e, per questi motivi, l'abolizione dei costi di ricarica chissà per quanto tempo ancora rimarrà nel libro dei sogni degli italiani.

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Pier Luigi Tolardo