Don Fortunato di Noto: "Sono per la libertà"

Il sacerdote, noto per il suo impegno contro la pedopornografia on line, ribadisce che la sua non è una caccia alle streghe.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-12-2006]

abuso

Don Fortunato di Noto è molto noto fuori e dentro la Rete per essere un "prete antipedofilia" e, in particolare, un cacciatore di pedofili on line; spesso viene criticato perché questo impegno porterebbe a demonizzare e legittimare atteggiamenti di censura della libertà di Internet. Abbiamo provato a porgli qualche domanda sulla natura e il senso del suo impegno.

ZN: Lei ha dedicato la sua vita alla lotta contro la pedopornografia in Rete. Il caso del video messo on line sul pestaggio del ragazzo down di Torino porta alla ribalta il fenomeno del cosidetto "bullismo digitale". Lei cosa ne pensa?

Don Fortunato di Noto: "Ho dedicato la mia vita nella difesa dei diritti inviolabili dell'uomo e in particolarmente dei bambini. La pedofilia in rete e la pedopornografia sono solo la produzione dei reali abusi che sono già avvenuti nei confronti dell'innocenza violata da adulti. Il bullismo è l'atteggiamento di un singolo o del gruppo nel dominare una persona debole, spesso sola e indifesa. E' la forma più becera dell'intolleranza e dell'inciviltà."

ZN: E' un fenomeno grave?

Don Fortunato di Noto: "Non ho paura del bullismo digitale se non per il fatto che la comunicazione digitale possa favorire la normalizzazione di un fenomeno che è ben più grave di quanto possa essere.

ZN: Il responsabile della polizia postale si è dichiarato abbastanza impotente a monitorare e reprimere il fenomeno del "bullismo digitale" rispetto alla pedopornografia. Lei è dello stesso parere?

Don Fortunato di Noto: E' possibile reprimere il bullismo digitale, come anche la pedopornografia online: questo richiede inteventi mirati all'origine, nel mondo reale. Evidentemente la pedofilia online è ben altra cosa. L'invito che mi sento di dare agli utenti della rete è quello di segnalare ogni video o contenuto sospetto, sia di violenza gratuita e bullismo, sia di pedofilia e sfruttamento sessuale dei bambini.

ZN: Oltre alla repressione della pedopornografia su Internet c'è forse un problema di educazione all'uso di questo mezzo; forse si sta facendo molto per reprimere ma quasi niente per educare e prevenire, non crede?

Don Fortunato di Noto: "La tecnologia ha invaso il mondo opulento, ricco e civilizzato: è un fenomeno inarrestabile, anche se non tutti gli abitanti del mondo hanno questa opportunità. Solo il il 20 o 25% della popolazione mondiale ha accesso a questa nuova e sempre evoluta forma di comunicazione. Non dimentichiamoci che miliardi di persone forse non hanno ancora sentito parlare di Internet, cellulari e quant'altro."

ZN: E' quindi anche colpa di Internet?

Don Fortunato di Noto: "Non dobbiamo mai reprimere la comunicazione, anche se in ogni comunicazione deve esserci, per chi riceve e per chi comunica, il rispetto della persona. Stiamo, giustamente, puntanto sull'individuo e ci stiamo dimenticando della collettività che convive proprio perchè si è data delle regole di rispetto e di libertà; la collettività non deve mai sconfinare nell'annientare il debole e il piccolo. L'autoresponsabilità è data sempre dalla conoscenza e dal rispetto della collettività e viceversa, la collettività ci autoresponsabilizza. Il mezzo non è cattivo, è l'uomo che utilizza il mezzo per fini non nobili."

"Permettetemi un esempio che traggo dal Vangelo: non è l'esterno che contamina l'interno, ma l'interno contamina l'esterno. Pertanto se educhiamo l'uomo alla tolleranza, al rispetto, alla solidarietà, all'identità che accoglie l'altra identità... il mezzo si salva".

ZN: Molti la hanno spesso accusata di favorire un'eccessiva diffidenza verso le potenzialità positive di Internet.

Don Fortunato di Noto: Ma quale diffidenza? Non invoco e non ho mai invocato censure, né tantomeno sono intollerante. Spesso noi segnaliamo soltanto alle autorità di polizia: è il magistrato che decide, su questo non abbiamo nessun potere. Mi dispiace molto che qualcuno con giudizi sommari mi accusi di depotenziare Internet. Internet è solo un mezzo, anzi invito chiunque a collaborare con l'associazione Meter per sostenerci."

ZN: La cronaca spesso ci dà notizia di uomini di Chiesa implicati in casi di pedofilia. Le sembra che la Chiesa italiana sia sensibile e vigile sull'argomento?

Don Fortunato di Noto: "Chi si macchia di questi reati (e peccati) ha una personale responsabilità: tutta la Chiesa, tutta la comunità ne soffre. Accertati i fatti contestati, i responsabili devono pagare il debito nei confronti delle vittime e della società. La Chiesa, comunità di credenti, è impegnata con serietà e forza a contrastare un fenomeno complesso, trasversale e di difficile approccio. Non c'è posto nella Chiesa per chi si macchia di questi gravi crimini contro l'infanzia. Giustizia e misericordia per tutti; alle vittime va il nostro massimo, prioritario e totale aiuto."

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Pier Luigi Tolardo