I rivenditori inglesi: eliminate il Drm

L'associazione inglese dei rivenditori di prodotti per l'intrattenimento chiede che venga tolto il Drm, o non riusciranno a vendere più niente.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-11-2007]

Foto di Marc Dietrich

Un po' lo si pensava tutti ma si sa, le case discografiche non ascoltano il senso comune.

Ora però è la Era (Entertainment Retailers Association), l'associazione che rappresenta i rivenditori inglesi di prodotti di intrattenimento - come Dvd, giochi e musica - a dire che la gestione dei diritti digitali non funziona. Anzi, è proprio deleteria.

Ultimamente le vendite di musica nel Regno Unito hanno subito un vistoso calo. Il ragionamento dei discografici è stato quello che ci si poteva aspettare: se calano le vendite è perché la gente scarica e mette in condivisione invece di comperare; rafforziamo quindi il Drm e vietiamo alla gente di utilizzare ciò che hanno acquistato come vogliono, così da impedire la diffusione illegale.

Questa linea di condotta non ha migliorato le vendite, però un effetto lo ha ottenuto: ha fatto arrabbiare i rivenditori.

Il direttore della Era, Kim Bayley, ha dichiarato al Financial Times che i meccanismi di protezione dalla copia "soffocano la crescita e lavorano contro gli interessi dei consumatori".

A tutti è chiaro - e un recente studio svolto proprio in Gran Bretagna lo conferma, casomai ce ne fosse bisogno - che i consumatori preferiscono acquistare musica libera da legacci. Se però tutta la musica è protetta, allora si preferisce non comprare piuttosto che ritrovarsi con un prodotto che, magari, non funziona sul lettore Cd della propria auto, come già accaduto.

I rivenditori inglesi chiedono quindi l'abolizione del Drm se non si vuole vedere crollare il mercato così in basso che non si rialzerà più e i consumatori sono anche pronti ad acquistare prodotti che non costino un'esagerazione e di cui possano fare quello che vogliono, avendoli comprati e pagati. Ci sarebbero vantaggi per chi compra, per chi vende e per chi produce.

E ciò è chiaro a tutti, meno che ai discografici; in Inghilterra come da noi.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA