Gli spammer a scuola di grammatica

Prossima evoluzione nella comunicazione delle truffe on line.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-02-2008]

Spammer a lezione di grammatica

AAA, creatore di virus ottimo conoscitore di lingue straniere cercasi. Così si potrebbe sintetizzare la nuova tendenza del mercato dello spam e dei virus informatici. Secondo una nota di McAfee infatti il passaparola del web sta sempre più generando veri e propri annunci di ricerca mirata.

Attacchi informatici effettuati nella lingua locale non sono certo una novità anche se molto spesso oggi sono frutto di traduzioni così approssimative da presentarsi al limite del ridicolo. Così, pur se a rilento, le campagne informative contro lo spam ma anche i semplici filtri automatici ormai a disposizione di chiunque riescono sempre più agevolmente a filtrare tentativi di pishing con testi tradotti in maniera improbabile.

Un esempio? "Cliente caro, Lei ha 1 Allarme di messaggio di sicurezza nuovo. Abbattere In nel suo conto e risolvere il problema. Scattare qui per Abbattere in". Un gentilissimo e premuroso avviso certo, ma risulta impossibile non scoppiare in una fragorosa risata o non crearne una discussione tra amici.

Ecco allora che il business mondiale del phishing e dei tentativi di truffa punta a specializzarsi, portandosi su un superiore livello qualitativo che permetta di attrarre nuove vittime, rendendosi maggiormente credibile.

Confezionati con un contesto grammaticale corretto per la lingua di pertinenza, si assisterà sempre più a attacchi mirati nei singoli paesi bersaglio per sfruttare le peculiarità e le abitudini di ogni nazione come ad esempio gaming on line, social network, istituti finanziari, ove questi siano maggiomente diffusi al momento, comparando anche le legislazioni locali in modo da puntare maggiormente ove le leggi siano più blande.

Al momento, secondo McAfee, il mercato delle truffe online si può considerare suddiviso in due principali categorie: chi cerca di creare spam e siti esca correttamente scritti nelle lingue locali e chi punta a produrre "malware" tradotto nella varie lingue. Comunque in tal senso già sono stati fatti progressi se è vero che nella lingua madre del web, l'inglese, i messaggi di spam contenenti refusi ed errori grammaticali un paio d'anni fa erano circa la metà, oggi solo uno su dieci.

La lotta continua: al crescere della coscienza e delle conoscenze degli utenti, il cybercriminale risponde migliorando la sua comunicazione per rendersi più credibile e vendere meglio il suo prodotto truffa.

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