Telecom, Alitalia e la politica

Berlusconi si era scagliato contro Prodi per il veto all'arrivo degli americani; ma oggi pretende che Alitalia rimanga italiana.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-03-2008]

Tutti ricordano l'attacco sferrato al Governo Prodi solo alcuni mesi fa sul caso Telecom Italia, dall'allora Casa delle Libertà.

Per Berlusconi Prodi era colpevole di statalismo per aver ipotizzato un'operazione di salvaguardia dell'italianità di Telecom Italia, prevedendo lo scorporo della Rete Telecom e facendola acquisire in parte dallo Stato attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, facendo capire, comunque, chiaramente che il governo italiano non gradiva l'arrivo degli americani.

Il veto all'arrivo dell'At&T aveva provocato le proteste formali dell'ambasciatore statunitense e Berlusconi e Fini, da buoni amici di Bush, avevano solidarizzato con il diplomatico " a stelle e striscie".

Oggi le parti si capovolgono: il governo Prodi intende vendere ai francesi di Air France Alitalia, un'azienda che perde ogni giorno centinaia di milioni di euro, sull'orlo del fallimento e che pesa sulle spalle del contribuente, a differenza di Telecom che rimane un'azienda a forte redditività.

Per Berlusconi, invece, Alitalia deve rimanere italiana, anche con forti aiuti pubblici (inevitabili) per garantire la sopravvivenza di Malpensa, e costosi ammortizzatori sociali a carico del contribuente.

Berlusconi vuole difendere l'hub di Malpensa perché strategico; ma forse le Tlc sono meno strategiche di Malpensa? Questo dimostra, ancora una volta, la strumentalità dell'approccio di tanti politici ai problemi dell'economia.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo