Redditi on line, le contraddizioni del Garante

Le motivazioni che hanno spinto il Garante della privacy a sospendere la pubblicazioni sul sito dell'Agenzia delle Entrate.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2008]

In molti si chiedono quali siano le motivazioni che hanno spinto il Garante della privacy a sospendere, dopo poche ore, il servizio che rendeva accessibili a tutti sul sito dell'Agenzia delle Entrate i redditi del 2005 degli italiani.

L'Agenzia delle Entrate, effettivamente, non ha ritenuto di informare né di porre un quesito sulla questione al Garante per la privacy. Secondo l'Agenzia delle Entrate, la questione era già pacifica e risolta: le dichiarazioni dei redditi dagli anni '70 sono liberalmente consultabili presso i Comuni di residenza dei contribuenti o presso la stessa Agenzia delle Entrate, in virtù di una normativa che obbliga l'amministrazione finanziaria a rendere disponibili questi dati "su richiesta", ma, attenzione, non stabilisce un obbligo di approntare un servizio on line o meno.

E' altrettanto vero che molti ricorsi, presentati negli anni da cittadini seccati perché i giornali, andando a spulciare gli elenchi, avevano pubblicato i loro redditi, erano sempre stati respinti dal Garante. L'Autorità aveva giudicato prevalenti sul diritto alla privacy le esigenze di trasparenza, per l'amministrazione fiscale e per lo stesso mondo degli operatori economici.

Oggi il Garante sembra contraddirsi, tanto è vero che molti organi di stampa hanno voluto contrapporre l'opinione favorevole del precedente presidente Rodotà all'attuale Pizzetti.

In realtà, il Garante ritiene che il tipo di messa on line dei dati sulle dichiarazioni dei redditi non rispettasse la normativa che prevede che tali dati possano essere consultati liberamente solo per un anno (come dire nel 2008 quelli del 2005, nel 2009 quelli del 2006 e così via) mentre, si sa, su Internet questi dati rischiano di rimanere per sempre.

Il Garante inoltre pone per la prima volta l'esigenza della sicurezza dei contribuenti, tema molto più sentito oggi che in passato. Per Pizzetti un sito che permetta l'accesso ai dati, ma con una registrazione dell'utente che consenta di identificare chi accede a questi dati, potrebbe garantire questa esigenza di sicurezza.

Ora la palla passa al nuovo governo, dove c'è chi ritiene che la trasparenza sia un'esigenza sempre attuale, come ha affermato l'economista di Forza Italia Renato Brunetta, e chi invece vorrebbe cancellare addirittura anche gli elenchi cartacei consultabili nei Comuni.

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Pier Luigi Tolardo