La recentissima offerta di aiuto da parte di Microsoft ha sollevato più di una critica e perplessità.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-05-2007]
Diciamocelo francamente: l'annuncio dell'intesa Microsoft Italia / Governo per la fornitura di materiale mascherata da offerta collaborativa del valore di una miliardata delle vecchie lire ha fatto arricciare più di un naso, specie tra quelli che conoscono la carità pelosa del gigante di Redmond.
Il cosiddetto protocollo d'intesa presentato a giornali e TG con fanfara e bandierine dal ministro per le Riforme e innovazioni della pubblica amministrazione e da quello per l'Università e ricerca, racconta come l'amministratore delegato di Microsoft Italia Marco Comastri abbia stipulato un contratto di collaborazione tra lo Stato e gli eredi morali di Zio Bill; contratto che impegna Microsoft per la miserrima cifra di circa 737.000 euro da erogarsi in tre anni a favore di non precisati Centri di ricerca tramite "terze parti" non bene identificate e a seconda di "necessità specifiche di prodotti hardware, software, supporto tecnico e formazione".
Al di là del fatto che da nessuna parte è neppure adombrato cosa sia stato promesso in cambio al generoso donante (anche se tutto sommato è chiarissimo; o forse proprio per questo non se ne è fatto cenno) resta il fatto che pare che a nessuno dei nostri illuminati politici sia passato per l'anticamera del cervello che è del tutto inutile contestare agli USA la concessione di basi sul territorio nazionale quando poi gli consentiamo per quattro soldi di recapitarci direttamente a casa un battaglione di neocolonialisti commerciali in pieno assetto di combattimento.
Visto l'andazzo, non stupisce neanche troppo il silenzio riservato a una lodevole iniziativa dell'Associazione per il Software Libero che provocatoriamente si è impegnata a mettere a disposizione del Governo per cinque anni i medesimi contenuti dell'offerta Microsoft ma per un valore di 10 milioni di euro all'anno, vuoi direttamente, vuoi delegando solo aziende italiane che operino nell'ambito del free software.
Da notizie fornite direttamente dalla presidenza dell'Associazione, sono già stati avviati contatti con un paio di atenei di rilevanza nazionale, che sono disposti a investire nella ricerca mediante tecnologie utilizzanti licenze non soggette a diritti o vincoli di natura economica e con l'assicurazione della piena indipendenza tecnologica e didattica secondo il dettato della nostra Costituzione.
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