La Commissione Europea, seccata per essere stata finora ignorata da Microsoft, le commina un'altra multa di 900 milioni di euro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-02-2008]
Le rassicurazioni di Microsoft non hanno sortito alcun effetto sulla Commissione Europea, che ha deciso di continuare per la propria strada senza fidarsi delle promesse e di multare nuovamente l'azienda di Redmond per una somma di 899 milioni di euro, pari a 1,35 miliardi di dollari.
La motivazione è sempre la stessa da quattro anni, ossia la violazione delle norme antitrust, aggravata però dalla decisione di Microsoft di ignorare le sanzioni successive alla condanna originaria.
"Microsoft è stata la prima azienda in cinquant'anni di sorveglianza della Ue sulla concorrenza a dover essere multata dalla Commissione per non aver rispettato le decisioni antitrust", ha dichiarato il Commissario per la Concorrenza Neelie Kroes.
Nel 2004 la Commissione aveva infatti sentenziato che Microsoft ostacolava i propri concorrenti non fornendo le informazioni necessarie all'interoperabilità per i work group server; Microsoft aveva quindi deciso di rendere disponibili tali informazioni, ma solo dietro il pagamento di royalty esorbitanti, pratica ritenuta "irragionevole" da Bruxelles.
Per questo motivo l'Europa aveva comminato una prima multa di 497 milioni di euro, seguita da una seconda - di 280,5 milioni di euro - nel luglio 2006. Questa terza ammenda copre l'ultimo periodo, fino all'ottobre del 2007.
Sommando le multe accumulate da Microsoft finora, si ottiene la sbalorditiva cifra di 1,68 miliardi di euro. L'azienda, tuttavia, non pare troppo preoccupata: "Come abbiamo dimostrato settimana scorsa con i nostri nuovi principi e specificazioni sull'interoperabilità, la compagnia ha promesso pubblicamente di pubblicare le informazioni fondamentali, cosicché i programmi rivali lavorino meglio con Windows".
La Commissione Europea, infine, si augura per bocca di Neelie Kroes che quest'ultimo atto faccia definitivamente calare il sipario sull'intera faccenda: "Spero che la decisione di oggi chiuda un capitolo oscuro nel record di Microsoft nel non-rispetto della decisione della Commissione del marzo 2004".
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