Entro sei mesi tutti i passaporti dei cittadini comunitari dovranno avere un microchip contenente foto e due impronte digitali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-01-2009]
Soltanto i minori di 12 anni saranno esentati dall'obbligo del dato biometrico; non tanto per questione di tutela dei diritti dei bambini quanto per il fatto che al di sotto di una certa età le impronte digitali si rivelano statisticamente poco affidabili.
Tuttavia il regolamento varato dalla Comunità Europea si pone anche l'obiettivo di impedire per quanto possibile il traffico di minori, abolendo la possibilità di iscriverli sul passaporto dei genitori e stabilendo il principio "una persona, un passaporto"; il documento perciò dovrà essere rilasciato d'ora in avanti con le caratteristiche di soggettività e individualità.
Perciò, fatto salvo un congruo periodo di adattamento delle legislazioni nazionali e delle necessarie infrastrutture, il nuovo regolamento entrerà quanto prima in vigore, ma con l'osservanza e il rispetto dei "diritti stabiliti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo".
Il cammino della normativa è stato lungo e non facile; già nel 2004 il Regolamento CE 2252 fissava le norme comunitarie di sicurezza compresi i dati biometrici e le specifiche ritenute indispensabili per un valido inserimento degli stessi nei passaporti, mentre è del 2005 la possibilità di memorizzare in un microchip l'immagine del volto del titolare.
La protezione dei dati è garantita dal Basic Access Control (BAC), procedura che richiede la lettura ottica del passaporto per permettere l'apertura dell'immagine; con l'introduzione anche delle impronte digitali sul documento, la protezione dei dati è stata ulteriormente incrementata mediante l'Extended Access Control, un sistema di cifratura a chiave pubblica.
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