Un libro interessantissimo per conoscere la storia e il futuro del software libero, scritto da Angelo Raffaele Meo, uno dei massimi esperti di informatica del nostro Paese, e dalla sociologa Mariella Berra.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-02-2002]
Pochi libri sull'informatica, per lo meno in italiano , hanno la completezza e la ricchezza di "Informatica solidale - Storia e prospettive del software libero", che ha il pregio di avere tra gli autori Angelo Raffaele Meo, docente di sistemi per l'elaborazione dell'informazione e reti di calcolatori al Politecnico di Torino, uno dei "padri" e "patriarchi" dell'informatica italiana; coautrice è Mariella Berra, docente di sociologia delle reti telematiche presso la facoltà di scienze politiche di Torino.
Il libro, uscito per i tipi di Bollati Boringhieri, ripercorre le principali tappe storiche della nascita e dello sviluppo del cosidetto software libero e cerca di fare anche una teoria (o meglio, una filosofia) di questa prassi scientifica, tecnologica e produttiva.
Si parte ovviamente dalla storia di Richard Marshall Stallman, dalla sua passione intellettuale e dal suo amore per la programmazione, unite a un estremo rigore morale, che lo portavano a rifiutare ogni inquinamento commerciale della sua attività di informatico.
Viene descritta la nascita della nuova licenza, formalmente definita GNU GPL (GNU General Public License) ma scherzosamente definita copyleft, gioco di parole intraducibile in italiano ma in contrapposizione al copyright (in inglese right="diritto", ma anche "destra", mentre left="sinistra").
Stallman lo ha chiamato "permesso d'autore": chi possiede un programma lo può utilizzare in un numero illimitato di copie, cambiarlo a suo piacimento, distribuirlo nella forma originale o modificata, gratuitamente o a pagamento, alle sole condizioni di distribuirlo (anche) in formato sorgente e continuando ad applicare lo stesso tipo di licenza.
Il libro prosegue poi con la storia di Linus Torvalds e il suo Linux, di cui viene messo in evidenza l'essere un esempio di successo di un lavoro cooperativo, di un modello organizzativo decentrato e orizzontale, dove tutti possono avere accesso e integrare il codice e le applicazioni. E' un modello di apparente anarchia (peraltro anarchia organizzata) dove sono i problemi ad andare in cerca delle soluzioni: un modello che è stato reso possibile da Internet e modellato su Internet.
Internet per gli autori è la più importante realizzazione del software libero, forse più ancora di Linux: per Berra e Meo l'origine della Rete non è stata nella ricerca militare o nello sforzo delle multinazionali dell'informatica ma, piuttosto, nella collaborazione libera, fuori dalla guerra e dal mercato, di tanti studiosi.
Molto interessante e "controcorrente" è il capitolo in cui Meo spiega perché sia infondato il luogo comune che vuole il software libero rischioso perché non di qualità, di difficile se non impossibile manutenzione o inaffidabile sotto il profilo della sicurezza.
Infine, riportiamo la definizione di una informatica solidale: "Con una tecnologia modificabile e acquisibile a basso prezzo, se non gratuita, diventa possibile pensare concretamente a politiche che ne limitino le discontinuità sociali e territoriali nella diffusione e nell'uso. [...] Il sogno di ridurre il "technological gap" sembra più realizzabile attraverso la diffusione del software open source che non attraverso l'estensione su scala mondiale del software chiuso, prodotto da grandi imprese monopolistiche".
La logica del modello cooperativo di scambio delle informazioni è più appropriata per una società libera e aperta di un modello organizzato centralmente. L'informatica solidale si integra nell'economia solidale, ovvero quella per cui "è meglio crescere insieme, che uno contro tutti".
Scheda:
Titolo: Informatica Solidale - Storia e prospettive del software libero
Autori: Mariella Berra, Angelo Raffaele Meo
Editore: Bollati Boringhieri
Prezzo: € 14,46
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