Il problema dell'occupazione nel settore tecnologico non affligge solo il nostro Paese, ma suscita preoccupazione anche all'estero.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-08-2002]
Abbiamo parlato dello smembramento di Blu, della crisi di Bid.it, dei licenziamenti di personale impiegato presso Matrix, ma oggi a essere colpiti sono i dipendenti di una grossa realtà tecnologica ed occupazionale europea: parliamo di Siemens, casa tedesca molto conosciuta per i suoi prodotti che spaziano dalla telefonia per arrivare fino agli elettrodomestici. E' recente infatti la notizia che verranno tagliati 2.300 posti di lavoro nel settore delle telecomunicazioni. Pensiamo al polverone che un annuncio di questo tipo può portare: per farci un'idea rapportiamolo a quelli che erano stati i comunicati sui tagli occupazionali alla Fiat qui in Italia. Le proporzioni sono molto simili.
La notizia viene appresa da indiscrezioni stampa, riportate anche da ANSA, apparse su alcuni quotidiani tedeschi. Indiscrezioni confermate dalle organizzazioni sindacali e dei dipendenti azionisti della società di Monaco di Baviera, che hanno preso questa operazione come un "attacco ai dipendenti". Secondo quanto comunicato questa massiccia riduzione di personale dovrebbe colpire gli impianti produttivi di Monaco, dove sono impiegate circa 7 mila persone, ed è da integrare nei già annunciati tagli previsti da Siemens: si era parlato di 16500 unità da ripartire fra le varie divisioni della società.
Si parla tanto di ripresa, di economia che viene rilanciata e di investimenti, di occupazione in crescita e nuovi posti di lavoro, ma a quanto pare nella realtà l'unica cosa su cui viene difficile investire è il materiale umano, quasi sia qualcosa di scomodo e non valore aggiunto. E questo non solo in Italia, a quanto pare.
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