La Fiat di Atlanet e di Edisontel

Le banche con cui è indebitata Fiat e il Governo spingono perchè la casa di Torino venda qualcosa per finanziare la ripresa del comparto automobilistico. Che fine farà la presenza Fiat nelle telecomunicazioni: Atlanet ed Edisontel?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-10-2002]

Il Governo e le principali banche italiane (che sono, per i soldi prestati, i principali azionisti di Fiat) sono disponibili a impegnare nuove risorse finanziarie per la conservazione di una presenza italiana nell'auto, a patto che anche la famiglia Agnelli faccia la sua parte cedendo qualcuno dei pezzi pregiati dell'holding Fiat.

Tra i settori in cui Fiat si è impegnata per diversificare la propria attività, oltre alla tradizionale di costruttore d'auto, ci sono le telecomunicazioni. Fiat controlla infatti Montedison che, a sua volta, controlla Edisontel, un'azienda telefonica con una propria rete a fibre ottiche di discrete dimensioni nelle principali città; Edisontel si era buttata sul business dell'ultimo miglio non per la clientela residenziale ma per la più lucrosa clientela delle piccole e medie aziende.

Ma Atlanet è l'impegno maggiore, quello su cui Fiat ha puntato molto per non essere tagliata fuori dalle telecomunicazioni italiane, dopo l'uscita da Telecom Italia. Atlanet, controllata a maggioranza da Fiat, è nata in joint venture con l'azienda dell'acqua e dell'elettricità del Comune di Roma, l'Acea, e con gli spagnoli di Telefonica.

Gli spagnoli di Telefonica sembrano intenzionati a ritirarsi dal nostro Paese, come dimostra la chiusura del consorzio Ipse, in cui erano determinanti, che pure è detentore di una licenza UMTS pagata a carissimo prezzo.

Telefonica, la Telecom europea in migliori condizioni finanziarie, se mai si impegnerà in Italia lo farà in accordo con i "cugini" di Telecom Italia, addirittura con scambi azionari. Il partner di Fiat in Atlanet (Acea) non ha ancora deciso se seguire la strategia di altre importanti municipalizzate, come l'Aem di Milano, che hanno deciso di uscire dalle Tlc e di concentrarsi sul proprio core business, o se invece rimanere nelle Tlc.

Atlanet, al momento, gestisce l'outsourcing delle telecomunicazioni del Gruppo Fiat (una torta di non pochi milioni di euro) e sta cercando di farsi strada con un aggressiva campagna di marketing nella vendita di broadband per le piccole e medie imprese.

Il management Fiat da tempo progettava di fondere Edisontel e Atlanet, razionalizzando la presenza nel settore, ma i cambi del vertice e l'incombere della crisi dell'auto hanno bloccato tutto.

Si è parlato molto, nei mesi scorsi, che l'unificazione delle Tlc di casa Fiat sarebbe stata la premessa di un accordo o, addirittura, una fusione con Albacom, la compagnia telefonica controllata da Mediaset e British Telecom.

Un polo Edisontel-Atlanet-Albacom, particolarmente competitivo sulla clientela affari, si piazzerebbe immediatamente dopo Telecom Italia e Wind-Infostrada controllando il 7-8% del mercato della telefonia fissa e ponendo le basi per maggiori successi.

Oggi Fiat potrebbe essere costretta a cedere Atlanet ad Albacom per ingraziarsi il Governo di Berlusconi, uno dei maggiori azionisti di Albacom? L'alternativa potrebbe essere un ingresso in Atlanet della torinese NoiCom, l'azienda telefonica controllata dall'Azienda Energetica Municipalizzata di Torino.

NoiCom sta avendo lusinghieri risultati in Piemonte, circa 250.000 abbonati, soprattutto nella clientela residenziale e potrebbe realizzare ottime sinergie con Atlanet. Sia l'Aem di Torino che l'Acea di Roma sono aziende controllate da due Sindaci di CentroSinistra, addirittura tutti e due dei Ds (Sergio Chiamparino a Torino e Walter Veltroni a Roma) e anche l'affinità politica ha il suo peso in queste vicende.

Per il Comune di Torino potrebbe essere un modo di impegnarsi nella vicenda Fiat indirettamente ma sostanzialmente e investire su una diversificazione del tessuto produttivo della città, segnata in negativo dalle ultime vicende, dallo spostamento della sede Telecom Italia a queste ultime della Fiat.

Insomma per Fiat e le sue Tlc un bivio: Destra o Sinistra?

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Pier Luigi Tolardo

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