Il presidente di Telecom vuole una Rete più regolamentata meno assoggettata agli USA.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-12-2012]
A margine della presentazione del suo ultimo libro, Franco Bernabè (presidente esecutivo di Telecom Italia) coglie l'occasione per esternare tutta la propria preoccupazione circa il futuro di Internet.
In questi giorni, infatti, si sta tenendo a Dubai la World Conference on International Telecommunications, conferenza internazionale che ha per oggetto i trattati di interconnessione e interoperatività dei servizi di comunicazione, e che fatalmente coinvolge anche Internet.
Secondo Bernabè, il problema è rappresentato dagli USA, dove la Rete gode di una deregolamentazione selvaggia al contrario di quanto succede in Europa, dove vigono delle regole.
Sarebbe stata questa situazione a permettere la nascita, negli Stati Uniti, di quei giganti che ora starebbero mettendo in seria difficoltà la conferenza di Dubai: «è in stallo, ed è stata oggetto di una delle più grandi operazioni di controinformazione, o malainformazione, che abbia mai sperimentato nella mia vita, perché Google l'ha presentata come il tentativo di privare Internet della libertà».
Gli USA - continua Bernabè - si comportano così perché «devono difendere le loro società Internet, che hanno una potenza lobbistica e finanziaria straordinaria».
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Per evidenziare quella che ritiene essere l'anomalia americana, il presidente di Telecom spiega come negli USA «due società si dividono un mercato grande come l'Europa, dove invece operano centinaia e centinaia di società. Fra qualche anno, quando le attività di telecomunicazione tradizionali spariranno e ci saranno solo interconnessioni IP, ci saranno un'Europa regolamentata e gli Stati Uniti deregolamentati, e saremo dominati da soggetti di grandissima dimensione».
Tale asimmetria tra Europa e USA sarebbe pericolosa per il Vecchio Continente, e «fortemente penalizzante dal punto di vista industriale e dal punto di vista del rispetto dei diritti della cittadinanza».
La causa della situazione attuale sarebbe da ricercare anche nella «posizione ingenua» tenuta dalle autorità di Bruxelles, che per esempio avrebbero «delegato totalmente agli USA» per quanto riguarda il tema della identità elettronica; ugualmente, in Europa il problema della sicurezza sarebbe «totalmente sottostimato».
«Fortunatamente c'è Telecom Italia che difende la Rete» - sostiene Bernabé - «perché altrimenti se ci arrivasse un attacco dall'estero l'Italia sarebbe completamente priva di difese».
Che cosa vuole dunque ottenere il presidente esecutivo di Telecom con queste dichiarazioni? Vuole che Internet si sviluppi in maniera diversa.
«Internet è il nostro futuro, ma deve svilupparsi in modo diverso: senza pericoli per i minori, senza rischi per il commercio elettronico, senza che il 90% delle mail sia spam, senza furti di identità» afferma Bernabè. Insomma, con la scusa dell'Europa piegata agli USA vuola una Internet rigidamente controllata: in questo senso, certamente diversa da quella che è ora.
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