Un nuovo brevetto consentirà agli istituti di credito di conoscere la situazione finanziaria degli utenti del social network e dei loro amici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-08-2015]
Sin da quando esistono i social network, le aziende hanno imparato che i profili online degli utenti sono un ottimo sistema per farsi un'idea precisa delle persone che si candidano all'assunzione e scoprire cose che il curriculum non dice.
Presto anche banche e istituti di credito potranno fare qualcosa del genere, rivolgendosi a Facebook per conoscere la situazione finanziaria degli utenti del social network e poter così decidere come comportarsi con loro quando si presenteranno a chiedere un prestito, accendere un mutuo o in generale a richiedere qualche servizio.
Tale possibilità è descritta nell'ultimo brevetto registrato da Facebook, che si spinge anche oltre: offre un sistema per avere una stima dell'affidabilità creditizia di una persona partendo dalla situazione economica dei loro amici.
Il primo passo è ovviamente la raccolta delle informazioni personali riguardanti le finanze degli utenti, e questo passaggio chiave viene fatto rientrare nel brevetto nel settore della pubblicità a pagamento.
Portata a termine questa fase, Facebook può quindi vendere i dati raccolti a quanti ne facciano richiesta.
In altre parole, se qualcuno chiede un prestito o un finanziamento la società che si occupa di decidere se concederlo o meno potrà rivolgersi a Facebook e ottenere dati sulla posizione finanziaria non soltanto dell'utente che sta eseguendo la richiesta, ma anche su quella dei suoi amici.
Verrà così a sapere se abbiamo già contratto dei debiti, se li abbiano saldati, se abbiano pagato puntualmente le rate e via di seguito. Da tutte queste informazioni trarranno un quadro in base al quale decidere se concedere o meno il prestito.
Spiega il sito SmartUpLegal, che per primo ha notato il brevetto: «Se un individuo chiede un prestito, il creditore esamina i passati custoditi nelle pagine dei membri che hanno aderito alla sua pagina sulla base di una clausola a cui si aderisce sottoscrivendo un contratto di promozione pubblicitaria. Se la media dei comportamenti creditizi raggiunge il minimo allora il creditore decide di esaminare più nel dettaglio la richiesta. Se la media è sotto la soglia la domanda è respinta».
Nonostante l'inquietudine che un brevetto del genere può generare, è ancora presto per gridare allo scandalo: Facebook per il momento non sta utilizzando i sistemi descritti nel brevetto, né è chiaro se e quando inizierà a farlo.
Tuttavia, l'intera vicenda dovrebbe portare ancora una volta a riflettere seriamente sul tipo e sulla quantità delle informazioni condivise in Rete.
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