Le criptovalute faranno aumentare la temperatura di 2 gradi entro il 2033.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-11-2018]
È passata da tempo l'era in cui chiunque, col proprio Pc casalingo poteva effettuare il mining dei Bitcoin.
Oggigiorno servono attrezzature con un'elevata potenza di calcolo, tanto che esistono delle vere e proprie mining farm dotate dell'hardware potente necessario a portare a termine l'operazione.
Naturalmente tutto ciò consuma molta energia, e la produzione di energia causa tutta una serie di effetti collaterali e ha certe ricadute sull'ambiente.
Un gruppo di ricercatori dell'Università delle Hawaii a Manoa ha realizzato uno studio, pubblicato su Nature Climate Change, secondo il quale l'attività di mining sarà la responsabile di un sensibile aumento delle temperature globali nei prossimi anni.
In particolare, gli studiosi ritengono che se il ritmo delle operazioni si manterrà ai livelli attuali, la temperatura mondiale potrebbe salire di due gradi Celsius entro il 2033.
Per giungere a queste conclusioni, gli studiosi hanno analizzato le emissioni generate dalla varie fasi della "catena" di generazione dei Bitcoin a partire dall'efficienza energetica dei computer adoperati nel mining alle emissioni di CO2 nei Paesi in cui sono presenti i maggiori miner.
I risultati hanno mostrato che nel solo 2017 il mining dei Bitcoin ha causato l'emissione di 69 milioni di tonnellate di anidride carbonica, segnalandosi come un contributo importante - e finora sottovalutato - alla presenza di questo gas nell'atmosfera.
Se sono vere le previsioni delle Nazioni Unite, secondo le quali basterebbe un aumento delle temperature pari a 1 ,5 gradi Celsius per causare danni catastrofici e irreversibili al clima, il possibile aumento di 2 gradi nei prossimi 15 anni è un fenomeno da prendere certamente sul serio.
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