Saranno banditi o demonetizzati anche i video di insulti velati o comunque non espliciti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-12-2019]
Cambiano le regole in materia di libertà d'espressione per tutti gli YouTuber in generale e per quanti aspirano a guadagnarsi da vivere grazie alla popolarità acquisita sul web in particolare.
Fino a oggi, infatti, chiunque poteva dire ciò che voleva a patto di non violare esplicitamente le linee guida della piattaforma, che vietavano il cosiddetto hate speech, ossia quelle espressioni che «promuovono violenza e disprezzo» nei confronti di singoli o gruppi a causa di razza, nazionalità, preferenze sessuali e altro ancora.
Per un po' questa politica è stata sufficiente a dirimere le controversie; a un certo punto, però, s'è rivelata inadeguata. Ciò è capitato quando il video-giornalista di Vox Carlos Maza ha fatto presente il continuo tormento online inflittogli dalle parodie realizzate su di lui a opera di Steven Crowder, e diffuse via YouTube.
Crowder non ha mai incitato all'odio verso Maza, ma ha condito ogni video con nomignoli tutt'altro che lusinghieri e ha preso a farsi beffe del suo accento e del suo modo di esprimersi.
Esaminando il caso a seguito delle proteste di Maza, YouTube ha deciso che Crowder era libero di continuare, in quanto nei suoi interventi non si ravvisa nessun discorso d'odio.
Quando però hanno iniziato a montare le proteste in seguito a questa decisione, la piattaforma è tornata sui propri passi e ha rivisto le linee guida in base alle quali operare.
D'ora innanzi, quindi, non serviranno contenuti esplicitamente pieni d'odio per far scattare il ban o la demonetizzazione: basterà che i vari video pubblicati mostrino una progressione pressoché costante di «minacce maliziose e insulti velati».
Se anche un singolo video non contiene materiale tale da esigere un provvedimento, qualora la cronologia degli interventi mostri ostilità verso una persona o un gruppo YouTube non lascerà più correre.
«Non consentiremo più contenuti che insultino qualcuno in modo malizioso partendo da caratteristiche protette come razza, espressione di genere od orientamento sessuale» spiega YouTube.
E Neal Mohan, Chief Product Officer della piattaforma, aggiunge: «Anche se un singolo video non oltrepassa il limite, grazie alla nostra nuova politica sulle molestie possiamo far leva su un comportamento ripetuto per giustificare un intervento».
Le nuove regole - precisa YouTube - varranno per tutti, ma avranno una sorta di salvacondotto quei contenuti classificabili come satira "professionale", basata su un copione, stand-up comedy, e musica.
Bene fa certamente YouTube a bloccare i contenuti che nulla di positivo regalano agli spettatori se non insulti diretti verso qualcuno, siano essi palesi o meno, eppure non si può fare a meno di notare come queste nuove linee guida delineino uno spazio di discrezionalità molto più ampio di quello legato alle linee guida precedenti: è la conseguenza della necessità di bilanciare il diritto alla libertà d'espressione e la limitazione dell'odio gratuito.
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