Il numero 186 per dettare un telegramma al telefono è sparito dall'elenco telefonico e i clienti sono costretti a chiamare i servizi di informazione a pagamento.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-09-2004]
C'era una volta l'Avantielenco, quella parte cioè che apriva l'elenco telefonico e che riportava in buona evidenza i numeri dei servizi di telecom Italia e i principali numeri di pubblica utilità: Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Gas, Luce e, naturalmente, il numero telefonico 186 del servizio dettatura telegrammi per l'Italia e l'estero, gestito direttamente da Poste Italiane.
Il servizio di Poste Italiane per la dettatura dei telegrammi qualche anno fa è stato completamente informatizzato e reso molto più efficiente, abbattendo i lunghi di tempi di attesa che lo hanno contraddistinto per molti anni ed arricchito con la possibilità di richiedere, facendoseli recapitare a domicilio, i certificati anagrafici dei principali Comuni italiani e i certificati delle Camere di Commercio. Gli stessi servizi del 186 di dettatura telegrammi sono anche forniti on line sul sito stesso di Poste.it.
Il problema è che quando il 186 dei telegrammi era meno efficiente, era comunque più conosciuto che oggi. Infatti, da due anni a questa parte il cosidetto Avantielenco è sparito, per decisione dell'Authority, che ha voluto che l'elenco telefonico non fosse più di esclusiva gestione Telecom Italia: deve invece essere aperto agli abbonati di tutti gli altri gestori che desiderino farne parte.
La conseguenza, indiretta, è che, ogni giorno, non trovandolo più all'inizio dell'elenco telefonico, in modo facile ed immediato, migliaia di utenti per avere il numero del servizio telegrammi delle Poste italiane devono chiamare i vari 12/412 di Telecom Italia, Tim, Vodafone, 892424 di Pagine Gialle e pagare un'informazione che prima potevano trovarsi da soli gratis.
Così un telegramma telefonico non costa più solo il prezzo del servizio ma ha una ulteriore sovratassa per il costo del procurarsi il numero stesso. Una piccola, grande (del valore complessivo di centinaia di migliaia di euro) ennesima fregatura, a danno delle tasche degli italiani.
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