I pazienti accederanno online ai propri dati medici, che saranno conservati negli archivi di Google. Da Mountian View promettono che non daranno nemmeno una sbirciatina.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-02-2008]
Quali sono le informazioni più preziose per una persona? Quelle relative alla sua salute, molto probabilmente. E qual è quel servizio ormai sinonimo pressoché universale di ricerca in un mare di dati? Google, alterettanto probabilmente.
Sembra dunque una conseguenza logica la scelta di Google stessa di lanciare un servizio per la gestione online dei dati sanitari: il finora tanto vociferato e finalmente annunciato ufficialmente Google Health, che a breve inizierà concretamente a funzionare con un progetto pilota.
L'occasione per la nascita ufficiale è l'accordo stretto tra Google e la Cleveland Clinic, clinica statunitense che già aveva avviato un proprio programma per rendere disponibili online ai pazienti le loro stesse cartelle sanitarie. Ben 120 mila persone avevano aderito al programma, chiamato eCleveland Clinic MyChart, pensando alla comodità di non dover più farsi largo in un oceano di carta composto da cartelle, ricette e indicazioni mediche varie.
Il rovescio della medaglia paventato da molti riguarda, come al solito, la questione della privacy. Come può una compagnia come Google, che - per dirne una - basa parte delle proprie entrate sulla presenza di pubblicità mirata, resistere alla tentazione di "vendersi" le preziose informazioni raccolte, magari per analisi statistiche o chissà che altro?
In un post nel blog ufficiale di Google, Alan Newberger garantisce che "tutti i dati sulla saute rimarrano vostri - privati e confidenziali. Solo voi avete il controllo sul quando condividerli con i membri della famiglia e gli opearatori sanitari".
D'altra parte l'esistenza di Google Health favorirebbe una cospicua riduzione del materiale cartaceo rendendo allo stesso tempo disponibili praticamente dovunque le medesime informazioni. Il tutto accessibile attraverso il proprio Google Account, il tutto affidato alle capaci mani del maggior motore di ricerca.
Chi temesse l'accentramento di tutte queste informazioni personali e del potere che ne deriva nei server di un solo soggetto, può forse tranquillizzarsi (o agitarsi ulteriormente) considerando che Google non avrà mano libera nel tentare di monopolizzare il settore della gestione delle informazioni sanitarie: Microsoft, tramite l'iniziativa analoga HealthVault, promette di avviare una battaglia per fornire lo stesso servizio.
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