L'uso dei programmi di fotoritocco permette la creazione di immagini modificate ad arte e spacciate per vere: al Mit hanno elaborato un programma che permette di identificare i falsi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-03-2008]
L'uso combinato di Internet e Photoshop fa sì che, di tanto in tanto, vengano prese per buone e spacciate per reali fotografie sapientemente ritoccate. Succede, per esempio, che le agenzie di stampa pubblichino in buona fede notizie scritte a partire da immagini che non ritraggono la realtà, ma che sono state realizzate appositamente da qualcuno.
Per venire incontro all'esigenza di chi vuole scovare le immagini ritoccate, Micah Kimo Johnson, ricercatore del Mit ha sviluppato un software che si basa sulle differenze di luce per rilevare i fake.
Molte immagini fraudolente, infatti, sono costruite combinando due o più fotografie diverse; in questo processo, il particolare più difficile da far combaciare è l'illuminazione, che dunque diventa utilissima per smascherare gli inganni.
Certo, nessun software è perfetto. Cynthia Baron, autrice di Photoshop forensics, sa bene che un esperto può ritoccare un'immagine così abilmente da rendere l'inganno pressoché perfetto; tuttavia - dice - la maggior parte delle manipolazioni è grossolana: "Molte delle cose che il software riesce a rilevare, possono essere viste a occhio nudo, ma non vengono notate".
Il programma di Johnson, comunque, è pensato dal suo stesso autore come destinato alle agenzie di stampa, che lo potrebbero usare come se fosse un filtro antispam per non essere ingannati dalla prima fotografia che capiti di vedere.
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dr.K