OpenID, la tecnologia digitale che semplifica la vita

Oltre 10 mila siti aderiscono al progetto open source; anche Microsoft deve allinearsi.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-02-2008]

mondo

Dopo un certo periodo di scetticismo (forse in parte dovuto alla diffidenza con la quale venne accolto un progetto simile in tecnologia proprietaria, lanciato da Microsoft con il nome di "Passport" e poi abbandonato per le critiche feroci di cui era stato fatto oggetto), pare proprio che OpenID sia in dirittura di arrivo.

Secondo la ID Foundation, ente che ne sovraintende la realizzazione, già sarebbero sponsor del progetto Vidoop, Six Apart e Wikia oltre che NetMesh e Sxip Identity; ma l'endorsement maggiore deriverebbe dall'adesione dei "pezzi da novanta" del settore quali IBM, Yahoo!, Google, Verisign, e -da ultimo- la stessa Microsoft, alla quale forse non par vero di apparire una sostenitrice del free software con cosi poca fatica e nessuna spesa o quasi.

Infatti la tecnologia consolidata con lo sviluppo di Passport, ma oggi inutilizzata, potrà forse giovare agli attuali sviluppatori del free. Resta da verificare se, una volta acquisito il necessario aggiornamento, a Redmond non si deciderà che sia ora di dare una rispolverata alla tecnologia proprietaria.

Sulla carta il progetto è molto interessante, inteso com'è a permettere a ogni utente di utilizzare un'identità univoca per connettersi a tutti i siti compatibili; il vantaggio sarebbe soprattutto nel velocizzare i processi di connessione ricorrendo a un'unica password, che dopo verifica permetterebbe accesso e interazione con tutti gli altri siti aderenti senza altre formalità.

La tecnologia è stata ideata circa tre anni fa da Brad Fixpatrick, allora alle dipendenze di Sixart; passato poi a Google, la piattaforma è stata aggiornata e il formato reso open. Lo stesso autore ritiene che "il Web dovrebbe essere facile da usare e basato su standard accessibili a tutti, eliminando ogni estensione proprietaria proprio perché non dovrebbe essere appannaggio di alcuno".

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

così ci profilano molto meglio, e con il nostro consenso Leggi tutto
11-2-2008 11:00

{epluribusunum}
dubbioso sul "centro di controllo" Leggi tutto
11-2-2008 08:25

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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