ONU, la detenzione di Julian Assange è illegale

Ma rischia ugualmente di essere arrestato ed estradato in Svezia.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-02-2016]

assange detenzione illegale

Dal giugno del 2012 Julian Assange, fondatore di Wikileaks, vive presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra, senza mai uscirne.

Su di lui pende infatti un mandato di arresto per un'accusa di stupro formulata dalla giustizia svedese: se mettesse piedi fuori dall'ambasciata verrebbe subito arrestato ed estradato in Svezia.

Assange, che si è sempre dichiarato innocente, sostiene di non aver paura di affrontare un processo per quell'accusa. Se ha chiesto asilo politico è perché teme che, una volta estradato in Svezia, gli Stati Uniti chiedano e ottengano un'ulteriore estradizione, allo scopo di processarlo per le rivelazioni di Wikileaks.

Così sono ormai quattro anni che Assange resta rinchiuso nell'edificio dell'ambasciata e, in questo periodo, ha tentato di risolvere la situazione rivolgendosi all'ONU, sostenendo che la sua permanenza obbligata in ambasciata sia in sostanza una forma di detenzione illegale.

L'ONU ha riunito un gruppo di lavoro per analizzare la questione, e questa mattina la decisione - anticipata ufficiosamente nei giorni scorsi - è stata resa pubblica.

La commissione delle Nazioni Unite ha sposato la tesi di Assange e confermato che il tempo trascorso nell'ambasciata è equiparabile a un periodo di detenzione, impostagli oltretutto illegalmente in quanto non c'è ancora stato un processo.

Gli avvocati Assange hanno già provveduto a far sapere che chiederanno il ritiro delle accuse avanzate dai magistrati svedesi, anche perché il loro assistito a questo punto ha già, almeno dal punto di vista formale, trascorso un certo periodo senza poter godere della propria libertà.

A tutto questo c'è da aggiungere un'ulteriore questione, ossia quella della salute di Assange.

Da tempo il fondatore di Wikileaks ha fatto sapere di essere malato e di non potersi curare al meglio proprio perché costretto a rintanarsi nell'ambasciata ecuadoriana. Tra le altre cose, avrebbe bisogno di una risonanza magnetica, ma le autorità del Regno Unito si sono rifiutate di rilasciargli un salvacondotto per l'ospedale.

Ieri la madre di Assange ha anche rilasciato un appello in proposito: «Il suo corpo» - ha dichiarato a ABC Radio - «sta crollando al punto che ora ha problemi di cuore, un'infezione polmonare cronica e un forte dolore alla spalla».

Nonostante tutto ciò, e considerato il fatto che l'opinione del gruppo di lavoro dell'ONU non è legalmente vincolante, è improbabile che Julian Assange possa lasciare presto la sua "prigione": un portavoce del primo ministro Cameron ha fatto sapere che il Regno Unito ha «l'obbligo legale di estradare in Svezia il signor Assange», e che questi sarà arrestato immediatamente qualora dovesse mettere piede fuori dall'ambasciata.

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