La retina artificiale che ripristina la vista

Non richiede apparecchi esterni ed è completamente biocompatibile.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-03-2017]

retina artificiale organica

Nel corso degli anni sono state sviluppate diverse tecniche per cercare di riparare, o quantomeno di ridurre, i danni prodotti dalle malattie che causano la degenerazione della retina.

Contando sul fatto che in questi casi i nervi che dalla retina vanno al cervello sono intatti, diversi gruppi di ricercatori hanno trovato modi diversi di "sostituire" la retina, realizzando alternative che facciano arrivare la luce ai nervi.

Per lo più, però, si è finora trattato di sistemi scomodi (che per esempio operano soltanto su particolari lunghezze d'onda), o che adoperano apparecchi esterni all'occhio, o che addirittura hanno bisogno di un laser esterno.

Un team di ricercatori ha ora sviluppato una nuova tecnica per realizzare una retina artificiale che sembra molto promettente, e che ha in più il vantaggio di usare soltanto materiali biocompatibili per le protesi installate all'interno dell'occhio stesso.

Questo nuovo sistema, descritto in un articolo pubblicato su Nature, si basa sull'utilizzo di un materiale organico come la seta, sopra e intorno al quale le cellule possono crescere.

Sullo strato di seta è stato installato un polimero conduttivo, sul quale è stato poi aggiunto un semiconduttore organico che funge da materiale fotovoltaico in condizioni di luce ambientale.

L'impianto è stato testato su dei ratti geneticamente modificati per sviluppare una degenerazione della retina, e ha mostrato risultati confortanti.

Se in condizioni di luce fioca (1 lux), i ratti dotati dell'impianti non mostravano comportamenti differenti da quelli dei ratti non trattati, quando l'intensità raggiungeva i 4 lux la pupilla si comportava in maniera quasi perfettamente identica a quella di ratti sani.

I test hanno mostrato che la capacità di distinguere la luce era buona, seppur non allo stesso livello della retina originale. I ricercatori sono inoltre riusciti a determinare che la retina artificiale da loro costruita è in grado di attivare la corteccia visiva.

Durante i sei mesi durante i quali si sono svolti i test l'impianto non ha dato alcun problema ai ratti: grazie all'uso di materiali biocompatibili, non sono stati riscontrati segni di infiammazione.

I ricercatori sono quindi soddisfatti delle prove che indicano il buon funzionamento della loro retina artificiale, anche se ovviamente non è possibile interrogare un ratto per sapere come sia la sua visione attuale, paragonata a quella di quando possedeva una retina sana.

Inoltre, gli scienziati stessi sono perplessi su un punto: devono ammettere di non sapere esattamente in che modo le cariche elettriche generate dal semiconduttore fotovoltaico si trasformino in attività nervosa. «I dettagli dei principi secondo i quali la protesi funziona restano poco chiari» hanno dichiarato.

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