La tassa sugli Sms? La paghino i gestori

Tre senatori di Forza Italia propongono un centesimo di tassa sugli Sms per rimborsare i libri di testo alle famiglie più povere.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-10-2005]

foto di Tomasz A. Poszwa

Tre senatori di Forza Italia, Valditara, Bonatesta e Bevilacqua, hanno presentato un emendamento alla legge Finanziaria: una tassa di un centesimo per ogni Sms inviato dai telefonini, per finanziare l'acquisto dei libri di testo dei ragazzi fino a 16 anni di età, appartenenti a famiglie che non superino circa trentamila euro all'anno, per un costo di circa 300 milioni di euro l'anno.

Ci sembra una misura condivisibile: rimborsare alle famiglie meno ricche una spesa prioritaria e insopprimibile per l'istruzione dei loro figli, che pesa in modo sempre più insopportabile sui bilanci familiari, anche per colpa dell'esosità degli editori, della scarsa responsabilità dei docenti che cambiano spesso testi, della decisione della Moratti di cambiare, anche senza reale motivo, i programmi didattici costringendo a inutili e costosi aggiornamenti dei testi.

Come trovare i soldi, stante la situazione triste della finanza pubblica, senza aumentare le imposte indirette sui consumi, visto che il Governo Berlusconi ha voluto ridurre le imposte dirette sui redditi? Va bene quindi la tassa sugli Sms, considerati un genere voluttuario di consumo, a differenza dei libri di testo, consumo culturale di base. A introdure una tassa simile ci aveva provato anche nella scorsa Finanziaria, senza successo, un deputato dell'Udc.

Saremmo d'accordo se la tassa di 1 centesimo su ogni Sms fosse completamente a carico dei gestori; gestori come Tim, che fanno tremila miliardi di vecchie lire di utili all'anno, o come Vodafone Italia, la più redditizia delle imprese di ungrande gruppo multinazionale presente in tutto il mondo; oppure Wind, venduta a un gruppo egiziano per 6 miliardi di euro, o ancora 3, che vuole ricavare dalla prossima quotazione in borsa qualcosa come diecimila miliardi di vecchie lire.

La tassa sugli Sms per comprare il sussidiario, a carico dei gestori, sarebbe la migliore sponsorizzazione che potrebbero fare queste aziende; invece sponsorizzano Formula 1, calciatori miliardari e corse in moto di Valentino; a carico degli italiani tutti invece sarebbe solo l'ennesima tassa sul macinato, imposta da chi le tasse aveva promesso di tagliarle, se non ricordiamo male e se non abbiamo visto troppo Celentano.

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Pier Luigi Tolardo