Il partito pirata del Canton Ticino

Anche nella Svizzera italiana nasce il Partito dei Pirati.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2012]

Dopo la Svizzera tedesca, fortemente influenzata dalla politica tedesca, anche nella vicina Svizzera italiana nasce il Partito dei Pirati.

Sabato 28 aprile a Lugano gli aderenti e simpatizzanti del Partito Pirata Svizzero si sono riuniti allo scopo di costituire il Partito Pirata del Ticino, la sezione cantonale del PPS.

Il Partito Pirata è un movimento politico internazionale, sviluppatosi nel 2006, con lo scopo di rafforzare i diritti civili, favorire maggiori istituti di democrazia diretta e partecipativa, riformare il diritto d'autore e dei brevetti, garantire la libertà di circolazione della conoscenza, rafforzare la protezione dei dati personali, ottenere maggiore trasparenza e libertà d'espressione e promuovere l'educazione gratuita.

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Alle prossime elezioni, voteresti il Partito Pirata, per le libertà digitali?
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Sì, perché è quello che ci vuole per difendere la libertà della Rete, e gli altri partiti sono vecchi. - 65.7%
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Il Partito ticinese dei Pirati si propone "non tanto quanto opposizione ma quale alternativa al panorama politico locale. Si è infatti sempre più convinti che il dibattito politico, in una società moderna come la nostra, debba essere affrontato da un nuovo e differente punto di vista e non possa più essere sostenuto secondo canoni ormai vetusti e superati".

Prosegue il manifesto dei pirati ticinesi: "Progresso, nuove tecnologie, sviluppo ed evoluzione sono realtà e fanno parte del nostro vivere quotidiano; non possono più quindi essere ignorate e relegate in secondo piano anzi, dovranno fungere da punto di partenza per un differente approccio ai problemi e alle sfide di oggi e di domani".

Il partito pirata ticinese ha deciso di utilizzare LiquidFeedback, il sistema che ricrea un'assemblea virtuale e che diventerà la piattaforma decisionale del partito.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (4)

OOPSS!! Mi era sfuggito.. [-o<
2-5-2012 18:08

Chi l'ha detto che non si fa? www.zeusnews.it/zn/16177
2-5-2012 18:05

Ma in Italia non si fa: (1) perche' siamo troppo onesti oppure (2) perche' non sappiamo usare internet?
2-5-2012 17:27

{Carlo}
Quanti erano? C'era anche il prode Bernasconi?
2-5-2012 12:34

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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