Il popolare sito BitTorrent scompare dai suggerimenti dell'autocompletamento.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-09-2012]
All'inizio del 2011, Google introdusse un particolare tipo di censura: decise di escludere da Google Instant tutti quei termini legati alla pirateria.
Normalmente, quando si inizia a digitare una parola nel campo di ricerca di Google, il motore offre le chiavi più probabili nel tentativo di far risparmiare tempo agli utenti. Da più di un anno, però, ciò non è più possibile con termini come RapidShare, BitTorrent, Megaupload e altri ancora.
Di recente, Google ha allungato la lista delle parole proibite aggiungendo ThePirateBay.org, ossia il sito alternativo a ThePirateBay.se, "sede" principale del popolare tracker.
L'idea alla base di questa mossa è che evitando di suggerire agli utenti risultati legati alla pirateria si riesca a porre un freno alla pirateria stessa.
In effetti, una prima conseguenza è già stata ottenuta grazie a questa politica: le ricerche relative a thepiratebay.org sono calate drasticamente.
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«Anche se non abbiamo la bacchetta magica per fermare le violazioni online, questa misura è una delle molte che abbiamo implementato per ridurre la violazione del diritto d'autore online» ha spiegato un portavoce di Google, facendo probabilmente riferimento al recente abbassamento del ranking che ha colpito i siti legati alla pirateria.
The Pirate Bay, dal canto proprio, non si dice preoccupata, abituata com'è a venire censurata da questo o quel soggetto. Non solo non ha notato un calo nei visitatori - ha aggiunto un portavoce del sito - ma soltanto una minima parte del traffico proviene dai motori di ricerca.
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