La nota distribuzione inglese derivata da Debian non verrà più sviluppata.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-02-2015]
Il mondo Linux è molto affollato: Distrowatch recensisce attualmente poco meno di trecento distribuzioni attive e quasi ogni giorno vengono presentate nuove versioni di distribuzioni già esistenti o distribuzioni nuove tout court.
È naturale che una situazione così fluida preveda da un lato l'ingresso di nuove distribuzioni e dall'altro l'uscita di alcune distribuzioni attive in precedenza.
Gli utenti Linux, nella situazione attuale, hanno comunque un'enorme possibilità di scelta, in base alla propria competenza, alle caratteristiche della macchina sulla quale vogliono installare e alle necessità specifiche legate alle attività che andranno a svolgere.
Dispiace sempre quando una distribuzione lascia la scena; dispiace ancora di più quando ad abbandonare è una distribuzione come CrunchBang.
Attiva da molti anni, nasce e viene mantenuta grazie alla dedizione di Philip Newborough (noto con lo pseudonimo di corenominal) e al contributo indispensabile della comunità.
Non è mai stato un progetto ricco di mezzi e pertanto non ha potuto sfondare nel combattuto panorama Linux, come ha fatto, per esempio, Ubuntu ma ha saputo ritagliarsi negli anni una discreta quota di appassionati del Pinguino.
Derivata dal ramo stabile di Debian (Wheezy), non adotta un vero ambiente desktop ma semplicemente il gestore delle finestre Openbox. Da queste due scelte ecco i principali vantaggi di CrunchBang, che hanno portato molti a preferirla a distribuzioni più note: stabilità e leggerezza, unite alla pressoché infinita scelta di pacchetti software dai repository di Debian e all'estrema configurabilità di Openbox.
È una distribuzione pronta out of the box per i meno esperti ma ampiamente configurabile per chi può dedicarle un po' di tempo, completa ma adatta anche ai PC non più recenti.
Philip Newborough, annunciando la fine della sua "distro", ripercorre il periodo storico in cui CrunchBang nacque, ricordando che il panorama Linux era molto differente da quello attuale: non esistevano distribuzioni leggere derivate da Debian con Openbox o con LXDE, Lubuntu non era stata ancora realizzata e CrunchBang aveva colmato un vuoto.
Il progresso, afferma Newborough, è in massima parte una cosa positiva. Ma il progresso si lascia indietro alcune cose e, secondo Newborough, CrunchBang è una di quelle cose che è bene lasciarsi alle spalle. Lascia capire che l'evoluzione del mondo Linux e la comparsa di altri attori sulla scena hanno tolto alla sua creatura il necessario spazio vitale.
Probabilmente pochi degli utenti CrunchBang concordano con tutto ciò, visti i quattrocento post di replica e di ringraziamento per il suo lavoro ma anche le numerose richieste di rivedere la sua decisione.
Crunchbang avrà un futuro? Per il momento, l'attuale versione 11 Waldorf, rilasciata nel maggio del 2013 e basata sull'attuale stabile di Debian (Wheezy) è ancora reperibile in rete e lo sarà anche nel prossimo futuro, grazie al protocollo BitTorrent.
I file .torrent per le tre versioni di Crunchbang (64 bit, 32 bit PAE e 32 bit non PAE) sono scaricabili da questa pagina. Gli aggiornamenti che già in precedenza attingevano ai repositories Debian saranno sempre accessibili, per il resto non si sa.
È stata ventilata anche la possibilità che qualcuno raccolga il testimone dalle mani di Philip Newborough e realizzi una nuova distribuzione dalle ceneri di CrunchBang, mantenendone le caratteristiche e gli obiettivi: in molti lo sperano.
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