La storia di Philip Dansk, condannato a 3 anni di prigione per aver registrato Fast and Furious 6: vale davvero la pena rischiare la galera per un po' di gloria?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-11-2015]
Nell'agosto dell'anno scorso, Philips Danks è stato condannato a 33 mesi di prigione per pirateria: era stato sorpreso a diffondere una copia illegale di Fast and Furious 6 che egli stesso aveva registrato al cinema. Era noto come il cammer TheCod3r.
Oggi, dopo aver scontato oltre un anno della pena prevista, Danks è agli arresti domiciliari ed è pronto a raccontare la propria esperienza: che cosa lo spingeva, come è stato catturato, e se valga la pena rischiare la galera soltanto per essere il primo a mettere online un film.
In un'intervista a TorrentFreak, Dansk ha ammesso innanzitutto il motivo che l'ha spinto a diventare un cammer: il puro e semplice desiderio di arrivare per primi, di rilasciare un film «alla faccia delle major», di dimostrarsi più veloce e più furbo delle misure di sicurezza messe in campo.
C'è una vera competizione tra i pirati, che in questo sono aiutati dalla decisione delle case di produzione di non distribuire i film in tutti i Paesi contemporaneamente, ma scaglionandoli. «Ciò crea una finestra di cui i pirati approfittano per ottenere il film prima di chiunque altro. Ciò dà loro la possibilità di ottenere il massimo risultato dall'essere il primo gruppo o la prima persona che mette online un film, perché chi non può vederlo al cinema vorrà una copia pirata».
È proprio questa sorta di gara ad aver portato Dansk all'attenzione della polizia e della FACT, la britannica Federation Against Copyright Theft. «La mia motivazione originale era essere il primo a distribuire in tutto il mondo la copia di un film, cosa che avrebbe certamente portato migliaia di nuovi visitatori unici al mio sito (Bit Buddy), aumentando così i membri e l'attività del sito» spiega l'uomo, che ha raccontato di aver scelto Fast and Furious 6 per la grande richiesta di copie pirata che c'era per questo film.
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Fare il cammer è però un lavoro impegnativo poiché richiede un'attenta preparazione ed è anche costoso, dato che è necessario disporre dell'attrezzatura adatta.
Dansk ha così scelto un cinema non lontano da casa per registrare il film, avendo cura di prenotare i primissimi biglietti disponibili. Si è procurato una videocamera - anzi due, dato che la prima acquistata aveva una autonomia insufficiente - spendendo complessivamente 150 sterline (oltre 200 euro), una scheda SD da 16 Gbyte, del nastro adesivo per coprire i Led che segnalano il funzionamento della videocamera e un sacchettino nero per coprire lo schermo LCD dopo la messa a fuoco: se non l'avesse fatto, al buio sarebbe stato fin troppo visibile.
Una volta recuperata l'attrezzatura necessaria, Dansk ha dovuto scegliere con cura i posti: non troppo ai lati, né troppo vicino o troppo lontano dallo schermo, poiché una posizione estrema avrebbe rovinato la ripresa. Ma ha dovuto anche invitare alcuni amici al cinema e posizionarli strategicamente intorno a sé, così da evitare che altri spettatori troppo curiosi lo cogliessero sul fatto e, magari, avvisassero il personale del cinema.
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La grande fuga e il successo
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