La breccia nel cloud: la prossima frontiera della criminalità informatica

Attacchi hacker in crescita notevole in Italia e nel mondo



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-06-2017]

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Attacchi hacker in crescita notevole in Italia e nel mondo

Le aziende si affidano sempre più ai servizi cloud, e questo le espone agli attacchi. Nel 2016 decine di migliaia di database su cloud sono stati "dirottati" e trattenuti in attesa di riscatto dopo che gli utenti avevano lasciato dei database obsoleti aperti su Internet senza attivare l'autenticazione.

La sicurezza su cloud continua a essere una sfida per i CIO, che non riescono a tener traccia del numero di app cloud utilizzate all'interno della loro azienda. La maggior parte presume che si aggirino sulle 40, ma la realtà è che la cifra si avvicina a 1.000. L'articolo continua qui sotto.

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Questa enorme disparità può portare a una carenza di regole e procedure sulle modalità di accesso ai servizi cloud da parte dei dipendenti che, a sua volta, rischia di amplificare i pericoli dell'utilizzo di app su cloud. Queste brecce nel cloud diventano ogni giorno più visibili.

A meno che i CIO non riescano ad esercitare un controllo più severo sulle app in cloud utilizzate all'interno delle loro aziende, si assisterà presto a un cambiamento delle modalità con cui le minacce informatiche riescono a penetrare nell'ambiente aziendale.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 6)

Quoto e sottoscrivo. La sempre maggiore quantità di dati - anche particolarmente critici e sensibili - immagazzinati dalle aziende sul cloud e il sempre maggior numero di applicazioni basate su cloud utilizzate dalle aziende e/o sviluppate dalle stesse per i propri clienti sposta in alto di più ordini di grandezza il livello della... Leggi tutto
18-8-2017 16:55

{harris}
Non è uno 'stato sovrano' a compiere i furti, ma i suoi dirigenti e i tecnici che eseguono materialmente i furti stessi. Se facciamo generalizzazioni, seminano odio anche verso chi si ritrova a subire lo 'stato sovrano', cioè i suoi cittadini. E già che ci sono vorrei ricordare una cosa ovvia... Leggi tutto
19-5-2017 22:04

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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