[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-07-2022]
Non sarà esattamente una sorpresa, ma resta comunque una notizia tutt'altro che piacevole: Amazon ha deciso di aumentare gli abbonamenti Prime in diverse nazioni europee, tra cui l'Italia.
A causa dell'«aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all'inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo» il prezzo di un abbonamento annuale passa da 36 a 49,90 euro: un incremento di quasi il 39%.
Tutte le forme di abbonamento, peraltro, subiscono aumenti: quella mensile passa da 3,99 a 4,99 euro (il 25% in più), quella studenti mensile da 1,99 a 2,49 euro, e quella studenti annuale da 18 a 24,95 euro.
Poiché l'aumento dell'inflazione è reale ma si situa intorno all'8%, e la crescita dei prezzi di Amazon Prime è evidentemente superiore a quel valore, di certo anche altri sono i motivi che hanno concorso a creare la situazione attuale.
In effetti, Amazon stessa ricorda che Prime non significa solo spedizioni rapide: è la porta d'accesso a servizi ulteriori, come i video in streaming di Amazon Prime Video (che ha anche ottenuto i diritti per trasmettere le partite di Champions League), ai brani di Amazon Prime Music, ai libri di Prime Reading, ai giochi di Prime Gaming, ad Amazon Photos e, nelle zone in cui è attivo, Amazon Fresh.
Si tratta di un'offerta varia e articolata che però potrebbe benissimo essere separata dalla spedizione rapida: non a tutti interessano i film, le serie TV, i brani musicali e via discorrendo offerti dal resto di Prime.
In rete già si sono levati diversi mugugni, alcuni dei quali vanno proprio in questa direzione («Perché devo pagare di più se nemmeno guardo i film di Prime Video e la Champions League non mi interessa?» e anche il Codacons ha fatto sentire la propria voce.
«Rincari abnormi» - così il Codacons definisce gli aumenti - «che pongono gli utenti in una posizione di evidente svantaggio, e sui quali la società deve fare dietrofront. In tal senso il Codacons ha deciso di presentare una istanza ad Amazon in cui si chiede un incontro urgente volto a rivedere la propria policy tariffaria e collaborare con i consumatori per impedire aumenti eccessivi dei costi degli abbonamenti in un momento in cui gli utenti sono già colpiti dagli aumenti delle bollette e dei prezzi al dettaglio».
Qualcuno prova a indorare la pillola spiegando che Amazon Prime non è un servizio essenziale e che, in fondo, in Italia costa ancora molto meno che altrove: non solo rispetto agli usa, dove l'abbonamento annuale costa ben 139 dollari, ma anche rispetto a Paesi europei come Germania (89,90 euro), Francia (69,90 euro), o Svezia (549 corone, ossia circa 53 euro).
Non si capisce però perché il fatto che all'estero Amazon Prime costi di più debba consolare gli utenti italiani; anzi, dovrebbe portarli a preoccuparsi, poiché è evidente che c'è ampio spazio di manovra per ulteriori rincari nei prossimi anni.
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