Meta non firmerà il Codice di Condotta per lo sviluppo delle IA. Va contro la UE

Per Facebook, Instagram e WhatsApp le regole di Bruxelles sono troppo restrittive.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-07-2025]

Meta ha annunciato che non aderirà al Codice di Condotta volontario dell'Unione Europea per i modelli di intelligenza artificiale generativa, poiché ritiene che le linee guida costituiscano «un eccesso normativo» che introduce incertezze legali e rischia di soffocare l'innovazione. La dichiarazione è stata rilasciata da Joel Kaplan, Chief Global Affairs Officer di Meta, in un post su LinkedIn; essa segna una presa di posizione significativa da parte di uno dei principali attori del settore tecnologico in un momento in cui l'UE si prepara a implementare l'AI Act.

Il Codice di Condotta pubblicato dalla Commissione Europea a inizio luglio è un documento al quale aderire volontariamente progettato per aiutare le aziende a conformarsi all'AI Act, il regolamento europeo che disciplina lo sviluppo e l'uso dell'intelligenza artificiale. Il Codice si concentra su aspetti come la trasparenza, la protezione del diritto d'autore, la sicurezza e la responsabilità per i fornitori di modelli AI generativi, come quelli alla base di ChatGPT o Llama di Meta. Sebbene l'adesione sia volontaria, la Commissione ha sottolineato che firmare il Codice può rappresentare un segnale di fiducia e impegno verso una IA "etica", con potenziali vantaggi in termini di contratti di appalto pubblico e percezione positiva da parte dei regolatori.

Meta sostiene invece che le linee guida vadano oltre l'ambito dell'AI Act, introducendo requisiti che potrebbero complicare lo sviluppo e l'implementazione di modelli AI avanzati. Joel Kaplan ha dichiarato che «l'Europa sta imboccando la strada sbagliata in materia di AI», sottolineando che il Codice crea «incertezze legali per gli sviluppatori di modelli» e include misure che eccedono quanto previsto dalla normativa. Kaplan ha fatto eco alle preoccupazioni espresse da 44 grandi aziende europee, tra cui Bosch, Siemens, SAP e Airbus: all'inizio di luglio hanno firmato una lettera aperta chiedendo alla Commissione di sospendere l'implementazione del Codice. Queste aziende temono che un approccio normativo troppo rigido possa penalizzare l'innovazione in Europa, mettendo le imprese locali in svantaggio rispetto a quelle di altre regioni come gli Stati Uniti o l'Asia.

La posizione di Meta si inserisce in un contesto più ampio di attriti con l'UE. L'azienda ha già criticato in passato l'approccio europeo alla regolamentazione tecnologica, sostenendo che normative come il Digital Markets Act e il Digital Services Act possano limitare la competitività delle imprese. Nel caso della IA, Meta sembra preoccupata che il Codice possa imporre obblighi aggiuntivi non previsti dall'AI Act: requisiti più stringenti sulla documentazione o sulla gestione dei dati potrebbero rallentare lo sviluppo di modelli come Llama. A differenza di Meta, altre aziende come OpenAI hanno dichiarato che aderiranno al Codice, vedendolo come un'opportunità per dimostrare conformità e costruire fiducia con i regolatori.

Le critiche al Codice non si limitano a Meta. Secondo fonti come Bloomberg e TechCrunch, anche Microsoft, Alphabet e la francese Mistral AI hanno espresso riserve, chiedendo un rinvio dell'implementazione. Queste aziende sostengono che il Codice, pur volontario, potrebbe diventare un punto di riferimento per i regolatori, aumentando il rischio di sanzioni per chi non lo adotta.

Alle critiche la Commissione Europea risponde che considera il Codice uno strumento utile per anticipare l'applicazione dell'AI Act, che entrerà pienamente in vigore nel 2027, e per promuovere un'adozione responsabile dell'IA. La trasparenza nella gestione del copyright, per esempio, risponde alle preoccupazioni di artisti e creatori di contenuti, che temono che i loro lavori vengano utilizzati senza autorizzazione per addestrare modelli IA. Inoltre, il Codice mira a standardizzare pratiche come la documentazione dei dati di addestramento e la gestione dei rischi di sicurezza, aspetti importanti in un'epoca in cui l'IA generativa è sempre più diffusa.

Il rifiuto di Meta non implica un disimpegno totale dall'Europa. L'azienda continuerà a operare nel rispetto dell'AI Act, che è obbligatorio, ma la sua decisione di non aderire al Codice segnala una strategia più ampia: puntare su un'innovazione rapida e flessibile, evitando vincoli che potrebbero rallentare lo sviluppo di tecnologie come l'IA generativa.

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Commenti all'articolo (3)

META non indica punti precisi e circostanziati dei provvedimenti che ostacolano lo sviluppo del intelligenza artificiali ma si limita a generici intralci agli sviluppatori per gli obblighi di documentazione e di gestione dei dati :shock: Cioè fatemi capire, secondo META un corretto e sano sviluppo della Intelligenza Artificiale passa... Leggi tutto
22-7-2025 19:25

{byrne}
La debolezza dell'europa è la burocrazia, le leggi maccheroniche, l'ideologia. Un esempio sono proprio le leggi per le imprese: startup, piccole, medie, grandi... le stesse leggi per tutti, a parte piccole differenze ininfluenti sul piano pratico, che ovviamente penalizzano i più piccoli e i medi, come chiunque... Leggi tutto
22-7-2025 14:20

Purtroppo, anche se non è per quello il motivo, è difficile dargli torto. Se l'AI Act è già una realtà, a che pro farla decorrere solo dal 2027 e contemporaneamente chiedere agli attori di sottoscrivere un codice di autoregolamentazione transitorio? Non era più semplice, ma soprattutto doveroso, far decorrere la legge da subito? Quando... Leggi tutto
21-7-2025 11:46

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