Il Quantum Day non ci sarà

Cassandra Crossing/  La catastrofe quantistica descritta da Cassandra è una certezza, ma è anche certo il che il Q-Day non ci sarà.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-10-2025]

niente q day

 In un recente articolo, Cassandra aveva parlato di Apocalisse Quantistica, vaticinando (è un piacere vincere facile!) che la disponibilità dei primi computer quantistici provocherà un terremoto perché la crittografia attuale può essere decrittata rapidamente da un computer quantistico che usi il già noto algoritmo di Shor, o uno degli altri ormai disponibili o segretamente realizzati. Parliamo di una crisi che investirà tutta Internet e tutte le applicazioni del digitale che utilizzano la crittografia. Molto in alto su questa lista ci sono le criptovalute, e in particolare Bitcoin ed Ethereum, oggetto di una seconda esternazione di Cassandra.

Il giorno di inizio di questa apocalisse, semplicisticamente definito come quello della disponibilità di un computer quantistico sufficientemente grande e stabile da poter girare calcoli reali, è stato battezzato Quantum Day, o per brevità, Q-Day. Ecco, non è una purtroppo una rassicurazione, ma il Q-Day non ci sarà. Si avvereranno invece tutte le piaghe tecnologiche dell'apocalisse quantistica previste da molti, insieme ad altre non ancora prevedibili. Onde prevenire la sollevazione dei 24 impazienti lettori, spieghiamo subito il perché. 

Lasciando perdere la gente comune, nessuno degli attori coinvolti nella ricerca, nell'industrializzazione, nella produzione e nello sfruttamento del calcolo quantistico ha l'interesse di annunciare, dimostrandolo, il possesso di un computer quantistico realmente utilizzabile per calcolo quantistico e dichiarare così raggiunto il Q-Day. Nessuno! «Ma perché allora sulla stampa escono continuamente notizie di grandi aziende che annunciano grandi progressi nella realizzazione di un computer quantistico?» esclameranno i 24 impazienti lettori.

Semplice: per un'azienda fare annunci sui piccoli progressi compiuti (veri o presunti) verso la realizzazione di un computer quantistico è un ottimo modo per far salire le proprie quotazioni azionarie e pompare la propria reputazione. Nessuno si sottrae a questo giochetto. Ma aver già realizzato un computer quantistico, per qualsiasi attore che ci riesca, è un fatto che conviene tenere assolutamente segreto finché possibile. Perché? Molti dei 24 intrepidi lettori avranno già preceduto Cassandra, immaginandosi molti esempi; forse procedere per esempi è la cosa migliore.

Supponiamo che un Crypto Mogul (ce ne sono tanti) venga in possesso di un computer quantistico funzionante. Tutti i wallet e le blockchain diventeranno da lui controllabili, ma impossessarsi semplicemente dei capitali lo lascerebbe con un pugno di mosche in mano, visto che il valore delle crypto (quelle già possedute e quelle di cui potrebbe impossessarsi) precipiterebbe immediatamente a zero. Dovrebbe invece agire nel segreto, progettare i suoi furti nella maniera più soft possibile, impossessandosi di Bitcoin fermi da tempo ma non sospettabili, come i wallet attribuiti a Satoshi Nakamoto, e senza esagerare.  Infatti il movimento degli enormi wallet congelati nella blockchain sarebbe proprio un indizio rivelatore del possesso di un computer quantistico e potrebbe generare quel crypto-panico che il lestofante quantistico vorrebbe evitare a tutti i costi, per mantenere il proprio vantaggio. E non sarebbe una cosa facile.

Ma veniamo a un esempio ancora più grande e convincente; la rivelazione dei dati criptati e riservati che molte superpotenze stanno da anni facendo in attesa di poterli decodificare. Anche dati vecchi di mesi o di anni possono essere preziosi per l'intelligence e lo spionaggio e per questo vengono intercettati e messi da parte da tutte le superpotenze. Corrispondenza riservata, piani militari, documenti tecnici segreti ma anche chiavi crittografiche, credenziali di accesso e chi più ne ha più ne metta. Un vero tesoro digitale chiuso in un cofano impenetrabile, per il quale si attende il grimaldello quantistico che prima o poi arriverà.

E cosa dire dell'uso dei dati decriptati, come le credenziali di accesso, per compiere atti di sabotaggio elettronico o di guerra elettronica? Avendo improvvisamente accesso ai dati del sistema finanziario globale e potendo progettare l'azione con anni di anticipo, rientra nel novero del possibile bloccarlo o addirittura prendere il controllo di alcune parti di esso. Cassandra potrebbe continuare ma lascia questo ai suoi 24 interessatissimi lettori come compito a casa. Torniamo quindi alla tesi iniziale: che vantaggio avrebbe la parte che ottenesse per prima l'accesso a un computer quantistico funzionante, a rivelare che il Q-Day è arrivato? 

Evidentemente nessuno. Questo annullerebbe tutti quei vantaggi strategici e commerciali che il possesso della tecnologia offrirebbe. E per cosa dovrebbe farlo? Un ipotetico vantaggio commerciale? Il premio Nobel?  Se anche questa tentazione venisse a qualcuna delle persone coinvolte, il bavaglio del segreto militare, del Bene del Paese e della Lotta contro il Male prevarrebbe; certamente queste voci sono state già zittite preventivamente e occorrendo lo saranno anche successivamente. La profezia di oggi è quindi facile: niente Q-Day, ma solo l'inizio di attività sotterranee volte a ottenere risultati politici, strategici ed economici, senza rivelare il possesso dell'arma finale per il periodo più lungo possibile.

Solo l'avverarsi di fatti strani, come il ricordato movimento di criptovalute ferme da anni nelle blockchain, imprevedibili vantaggi geopolitici o atti ostili cibernetici di grandissimo successo saranno indizi rivelatori dell'avvenuta supremazia quantistica raggiunta da qualche paese od organizzazione. Supremazia che, come avvenuto per le armi atomiche, verrà prima o poi neutralizzata dal raggiungimento dello stesso obiettivo da parte di altri; sperabilmente, senza che nel frattempo rivolgimenti globali e guerre cibernetiche abbiano creato danni planetari.

A questo punto una domanda sorge spontanea; ci sono già indizi che questo stia accadendo oggi? Che qualcuno abbia già raggiunto almeno la fase iniziale della supremazia quantistica? Per ora solo pochissimi e molto vaghi. Alcuni grossi capitali immobili da anni hanno in effetti iniziato a muoversi nella blockchain di Bitcoin. Capitali grossi, ma piccoli rispetto al valore complessivo di Bitcoin. L'indizio per ora più rivelatore, a parere di Cassandra, è proprio il fatto che pubblicamente si faccia ancora così poco per sostituire gli algoritmi crittografici attuali con algoritmi crittografici post-quantistici (già oggi disponibili) in tutto il sistema digitale planetario. Queste attività sembrano per ora essere considerate non un'emergenza, ma solo un interessante e importante settore di ricerca. Niente di più. 

Nessuna emergenza informatica planetaria è stata dichiarata. Nessuna grande attività di aggiornamento informatico come quella del Y2K (più noto come millennium bug) è in fase di realizzazione. Perché il quasi panico del Y2K non si ripete su una scala molto maggiore? Strano, vero?  Aggiornare tutti gli algoritmi oggi usati è certamente un'attività enorme e molto difficile; ma proprio per questo tutti avrebbero l'interesse a cominciare subito per terminare il più rapidamente possibile, prima che qualcuno raggiunga la supremazia quantistica. Dove conta, certamente queste attività di irrobustimento digitale sono già da tempo in corso; ma niente avviene a livello pubblico.

Su questa stranezza sarebbe possibile elaborare ulteriormente considerazioni interessanti, anche se molto simili a teorie del complotto. Per esempio che, dove si prendono le decisioni importanti, ci sia un interesse comune a non creare il panico. Che, proprio come avviene per gli arsenali cibernetici, convenga a tutti non rivelare la supremazia o la deficienza dei propri. Un giorno tutte queste ipotesi diverranno storia e si vedrà se nel cavallo di legno c'era davvero qualcosa di strano; speriamo solo che rimanga qualcuno per leggerla e che questa storia non si riduca effettivamente a un tesoro, ma solo archeologico, riservato ai primi alieni in visita.

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