A quel punto l'unica possibilità è aver salvato la chiave di decrittazione da qualche parte.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-11-2025]

Microsoft ha confermato l'esistenza di un problema tecnico negli aggiornamenti di sicurezza rilasciati a partire dallo scorso 14 ottobre, che sta causando l'attivazione non intenzionale della modalità di recupero BitLocker su numerosi dispositivi Windows in tutto il mondo. Segnalato inizialmente da utenti su comunità online come Reddit e ora confermato ufficialmente dalla società di Redmond, questo bug colpisce principalmente computer con processori Intel che supportano la tecnologia Modern Standby, una funzionalità che mantiene i sistemi connessi alla rete anche in standby con un consumo energetico ridotto.
La conseguenza principale è l'avvio del PC direttamente nella schermata di ripristino BitLocker, che richiede l'inserimento manuale della chiave di recupero a 48 cifre, salvata tipicamente nell'account Microsoft o su un supporto esterno. Il meccanismo alla base del difetto deriva da un'interferenza tra gli aggiornamenti e il Trusted Platform Module (TPM), il chip hardware dedicato alla sicurezza che gestisce la crittografia BitLocker. Normalmente BitLocker attiva la modalità di recupero solo in presenza di modifiche significative all'hardware, come un cambio di scheda madre o di aggiornamenti al TPM che alterano lo stato di boot sicuro.
In questo caso, gli update di ottobre - specificamente KB5066835 per Windows 11 versioni 24H2 e 25H2, e KB5066791 per Windows 10 versione 22H2 - simulano erroneamente tali cambiamenti, scatenando il protocollo di protezione senza motivo reale. Secondo la dichiarazione di Microsoft, il problema si manifesta durante il riavvio o l'avvio post-installazione, ma è risolvibile con un'unica immissione della chiave: una volta completato il processo e riavviato il sistema, il PC torna alla normalità senza ulteriori interruzioni.
Per gli utenti privati la soluzione immediata è recuperare la chiave dal proprio account Microsoft, un'unità USB dove sia stata eventualmente salvata o una stampa prodotta durante l'attivazione di BitLocker. In mancanza della chiave il recupero dei dati è sostanzialmente impossibile: essi sono ancora presenti sul computer, ma inaccessibili. Chiunque utilizzi un drive crittografato con BitLocker (opzione ormai abilitata di default in Windows 11) farebbe bene ad assicurarsi di avere a disposizione una copia della chiave.
Microsoft consiglia di posticipare gli aggiornamenti di ottobre se non installati, specialmente su PC crittografati, e di pianificare finestre di manutenzione per testare il riavvio. Un fix definitivo è in sviluppo e arriverà con un aggiornamento cumulativo nelle prossime settimane, probabilmente entro fine novembre, come indicato nei bollettini di sicurezza.
È interessante (e un po' preoccupante) notare che incidenti di questo tipo sono già capitati: Microsoft ha affrontato problemi simili in passato, come nel luglio 2024 con KB5040442 che ha alterato i profili Secure Boot, o nel maggio 2025 con KB5058379 che ha generato dei loop infiniti di riparazione automatica. Tali bug sottolineano le delicatezza degli update mensili, che bilanciano patch di sicurezza con stabilità, ed evidenziano l'importanza di backup regolari e di chiavi di recupero accessibili. Per gli amministratori itool come Azure AD offrono storage centralizzato delle chiavi, riducendo rischi in ambienti enterprise. Gli utenti individuali dovrebbero verificare lo stato di BitLocker in Impostazioni -> Aggiornamento e sicurezza -> Crittografia dispositivo, assicurandosi di avere la chiave salvata.
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