[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-11-2025]
Meta ha annunciato il lancio di un nuovo strumento dedicato ai creatori di Reel, con l'obiettivo di contrastare il fenomeno crescente del riutilizzo non autorizzato dei contenuti. Chiamata Facebook Content Protection, la funzione è disponibile per ora soltanto su dispositivo mobile e utilizza un sistema di rilevamento basato sulla corrispondenza (matching) dei contenuti, simile a quello già impiegato dal Rights Manager. Quando viene individuata una copia di un Reel originale, l'autore riceve una notifica con i dettagli della corrispondenza e può scegliere come intervenire.
Le opzioni includono il blocco della visibilità del contenuto su Facebook e Instagram, l'aggiunta di un link di attribuzione per riconoscere la paternità del video oppure la possibilità di monitorarne le prestazioni. In alternativa il creator può decidere di lasciare il contenuto online senza rivendicare la proprietà. Questo approccio mira a garantire maggiore flessibilità, evitando che il sistema venga utilizzato in modo improprio per penalizzare specifici account.
Il problema del furto di contenuti è diventato particolarmente rilevante con la diffusione dei Reel, che spesso raggiungono milioni di visualizzazioni e vengono ripubblicati da profili che cercano di monetizzare rapidamente. Secondo Meta nel corso del 2025 sono stati rimossi circa 10 milioni di account falsi che imitavano i creator più popolari, oltre a centinaia di migliaia di profili che replicavano contenuti senza autorizzazione. La nuova funzione si inserisce quindi in una strategia più ampia di tutela della proprietà intellettuale.
Gli analisti hanno sottolineato che la mossa di Meta risponde a una crescente pressione da parte dei creatori di contenuti, che chiedono strumenti più efficaci per proteggere il proprio lavoro. La possibilità di bloccare o attribuire correttamente i contenuti rappresenta un passo avanti rispetto alle soluzioni precedenti, che spesso lasciavano gli autori senza strumenti concreti per difendersi. Resta da vedere se la funzione sarà sufficientemente precisa da evitare falsi positivi e se riuscirà a bilanciare la protezione con la libertà di condivisione che caratterizza le piattaforme social.
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