Alcuni scienziati stanno lavorando su un chip che procurerà piacere sessuale a comando.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-12-2008]
Un giorno, forse, le donne che preferiscono Internet al sesso non saranno più costrette a scegliere tra le due alternative: alcuni scienziati stanno lavorando a un sistema per stimolare i centri del piacere evitando la faticosa necessità di avere una relazione.
Il professor Morten Kringelbach, della Oxford University, è convinto che una corretta stimulazione della corteccia orbitofrontale - tramite impulsi elettrici inviati da un chip impiantato nel cervello - sia in grado di replicare lo stesso piacere che si ottiene dal cibo e dal sesso.
Gli fa eco un collega, il professor Tipu Aziz: "Ci sono prove del funzionamento del chip. Qualche anno fa uno scienziato ha installato un dispositivo analogo nel cervello di una donna con un bassissimo impulso sessuale trasformandola in una donna sessualmente molto attiva".
"Quando la tecnologia sarà migliorata, potremo usare la stimolazione cerebrale profonda in molte aree nuove. Sarà più sottile, con più controllo sulla potenza, e così si potrà accendere e spegnere il chip a seconda della necessità" spiega Aziz.
In realtà i concetti alla base di quest'annuncio non sono del tutto nuovi: in America viene già usata nella cura dei malati di Parkinson. La novità riguarda l'applicazione: curare chi soffre di anedonia, cioè l'incapacità di provare piacere.
Come per il Viagra, però, non è detto che solo chi è davvero malato si lasci affascinare, qualora la tecnica di installazione sia semplice e priva di rischi. Fortunatamente un'operazione al cervello (per perfezionare la quale il professor Aziz ritiene che ci vorranno ancora 10 anni) è decisamente più complicata e rischiosa dell'assunzione di una pillola e non può essere fatta in autonomia.
Chi pensava di poter ottenere il piacere a comando semplicemente premendo un interruttore - magari un giorno ci saranno dei videogiochi che attiveranno il chip a seconda della bravura del giocatore - dovrà aspettare ancora a lungo.
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