Internet si vende al taglio

Ecco le conseguenze dell'approvazione definitiva della dottrina dei tre schiaffi per chi scarica. Chiamatela Hadopi o risposta graduale, la sostanza non cambia e gli schiaffi restano.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-11-2009]

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Seppellito l'emendamento 138, in Europa l'accesso al web verrà di fatto consentito soltanto agli "amici" e agli "amici degli amici". Le major gongolano, mentre i provider si chiamano fuori; d'ora in avanti non solo in Francia a chi scarica software ritenuto illegale potrà essere inibito l'accesso alla grande rete.

I commenti della prima ora tentano invano di indorare la pillola amara, tentando di far passare il messaggio di una regolamentazione a monte e di una possibile verifica "a posteriori" con l'intervento di un magistrato togato; ma resta il fatto che saremo tutti spiati, che il provvedimento di sospensione sarà apodittico perché amministrativo e che la possibilità di difendersi in via giurisdizionale ordinaria l'avrà soltanto chi ha pure tempo e quattrini da investire in litigi. In una parola, soltanto chi sul download illegale fonda il suo business.

La preventiva garanzia di giustizia e imparzialità voluta dalla norma, unitamente al rispetto della presunzione di innocenza, infatti nulla aggiungono o tolgono a quanto normalmente avviene (meglio: dovrebbe avvenire) in ogni realtà amministrativa pubblica; ma se ciò fosse prassi costante, non avremmo scandali edilizi e giudiziari, la sanità gestirebbe oasi di pace e benessere e le emergenze rifiuti sarebbero un ricordo addietro nel tempo alla pari con la Great Plague of London di oltre 350 anni fa.

Della successiva norma di garanzia "nessun provvedimento restrittivo delle libertà personali può essere adottato senza preventiva decisione dell'autorità giudiziaria" si è già detto. Inoltre, trattandosi di provvedimento da adottarsi dal magistrato relativamente a un'attività amministrativa, quasi certamente i vari regolamenti di esecuzione delle Hadopi2 nazionalizzate prevederanno un output giudiziario, perché così vorrà la legge ma sotto forma di "ordinanza" o "decreto" decisionale invece che di "sentenza" vera e propria.

In soldoni, per il principio della divisione dei poteri, il potere giudiziario quando decide in via amministrativa non può emettere atti normativi riservati ai ministeri o agli uffici amministrativi dipendenti; la legge deve ricorrere perciò alla finzione giuridica di un atto a contenuto amministrativo emesso però da un oragano giurisdizionale. Un po' kafkiano, ma questa è la realtà e non solo in Italia.

Gli inglesi avranno la loro risposta graduale entro la primavera dell'anno prossimo; da noi le cose sono ancora sospese, perché (sfortunatamente per tutti) il governo ha ben altre gatte da pelare piuttosto che dar retta ai sicofanti delle major che settimanalmente tirano per la giacca questo o quel politico; ma è questione di mesi.

Nella bagarre generale, artisti e compositori cominciano a pensare che in definitiva i "carrozzoni" che dovrebbero difendere i loro interessi non siano poi così efficienti quanto sono determinati e avanzano timidamente l'ipotesi di una nuova tassazione (ce n'è già una sui supporti di registrazione) ma stavolta sul giro d'affari dei fornitori d'accesso, per compensare i danni della pirateria; ma le associazioni di cateroria dei provider si oppongono, anche perché in Francia sono già tassati a favore dell'industria cinematografica.

Sostegno indiretto ai provider anche se per motivi opposti verrebbe anche dai sindacati dei fonografici, che puntano su una repressione pura e semplice, e talmente incisiva da abbattere in modo definitivo il download illegale avvalendosi proprio della tecnologia e della lettera della legge.

Resta da chiedersi se gli effetti della repressione saranno di utilità sociale o si risolveranno unicamente in un supplemento di utili per le major e le varie realtà mafiose che lucrano abbondantemente sulle copie piratate; e potrebbe anche realizzarsi l'ipotesi avanzata da alcuni, secondo cui il "digital divide" che affligge a macchia di leopardo i paesi europei non potrà mai essere ridotto in modo significativo se venisse a mancare uno degli stimoli che fanno ambire al grande pubblico i collegamenti ad alta velocità.

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