Fa causa alla Francia per cybersquatting perché gli ha soffiato France.com

L'ex proprietario del dominio è in guerra con il suo Paese d'origine.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-05-2018]

Jean-Noël Frydman è un cittadino americano nato in Francia che, nel 1994, ha acquistato il dominio France.com per gestire un «chiosco digitale» a disposizione di tutti i francofoni e i francofili degli Stati Uniti.

Per oltre 20 anni, tutto è andato bene: Frydman ha costruito un'intera attività intorno a quel sito, fondando un'azienda chiamata anch'essa France.com e avviando una collaborazione con il Ministero degli Esteri francese e il Consolato Generale francese a Los Angeles.

Poi, nel 2015, lo stesso Ministero con cui Frydman ha lavorato per due decenni ha cambiato idea: ha dato il via a un procedimento legale nel tentativo di avocare a sé il controllo del dominio, ed è iniziata così una battaglia a colpi di carte bollate.

Arriviamo quindi al 12 marzo 2018: in quel giorno Web.com, presso il quale Frydman aveva registrato il dominio tanti anni fa, obbedendo a una sentenza emessa nel settembre del 2017 dalla Corte d'Appello di Parigi, ha trasferito la proprietà del dominio al Ministero degli Esteri francese, senza nemmeno avvisare Frydman del fatto o riconoscergli una sorta di compensazione. L'articolo continua qui sotto.

Davanti a quella che ritiene una chiara prevaricazione, l'uomo non s'è dato per vinto: lo scorso 19 aprile ha fatto causa alla Repubblica Francese, ad Atout France (agenzia turistica gestita dal governo francese), al Ministero degli Esteri francese, al ministro stesso e a VeriSign.

«Sono probabilmente uno dei clienti più vecchi di Web.com» ha dichiarato Frydman. «Sono rimasto con loro per 24 anni. Non ci sono mai stati altri casi contro France.com, eppure han fatto quel che han fatto senza nemmeno avvisarmi. Non sono mai stato trattato in quel modo da alcuna azienda in nessuna parte del mondo. E se è successo a me, può succedere a chiunque».

france com 2016
France.com nel 2016, prima di passare sotto il controllo della Francia

I legali di Frydman sottolineano come il governo francese abbia già riconosciuto, in passato, di non avere alcuni diritto sull'uso della parola France, e come non sia stato fatto alcun tentativo di acquistare o farsi concedere in licenza il dominio contestato, decidendo invece di adire immediatamente le vie legali.

Pertanto, ora la Francia e tutti gli altri soggetti citati sono accusati tra le altre cose di cybersquatting e di «appropriazione inversa di nome a dominio».

«Gli accusati» - si legge nel documento con cui Frydman ha dato il via alla propria battaglia per recuperare il dominio perduto - «hanno usato il sistema giudiziario francese per sottrarre il dominio dal querelante senza alcuna compensazione, in base all'errata teoria secondo la quale gli accusati avevano il diritto di prendersi il dominio poiché includeva il nome "France"».

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