Google dichiara guerra agli Url: ''Inadatti a veicolare l'identità dei siti'

Vorrebbe sostituirli, ma non sa con che cosa.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-09-2018]

google vs url

Google, si sa, è un'azienda ambiziosa: non vuole soltanto offrire strumenti per usare al meglio l'esistente, ma pretende di migliorare quello stesso esistente.

Per esempio, da qualche tempo Google ha iniziato una propria guerra personale contro gli Url, più comunemente noti come gli indirizzi che identificano i siti web.

Già sir Tim Berners-Lee, tempo fa, riconosceva che le convenzioni utilizzate negli anni '90 per creare il formato degli indirizzi del web oggigiorno sembrano un po' anacronistiche, con quella doppia barra dopo l'indicazione del protocollo e il sottodominio www, che ormai si tende a ignorare (e i browser tendono a nascondere).

Google però preferirebbe andare ancora oltre ed eliminare completamente gli Url per sostituirli con qualcos'altro, anche se tuttora non ha proprio chiaro con che cosa.

Secondo il gigante della ricerca il vero problema sta nel fatto che gli Url non sono sufficienti per indicare con sicurezza e chiarezza un sito web.

È la stessa critica mossa all'indicazione del protocollo: la maggior parte degli utenti - ragiona Google - non capisce la differenza tra http e https, mentre tutti sono in grado di cogliere l'eventuale presenza di un pericolo se il browser indica un sito come Sicuro o Non sicuro.

Altre critiche mosse al formato degli Url riguardano per esempio la loro struttura, ritenuta innaturale (almeno per molte persone al mondo) poiché procede da destra a sinistra e non da sinistra a destra nel passare dal generale allo specifico: in un indirizzo come www.zeusnews.it, it indica che si tratta di un dominio italiano, zeusnews indica quello specifico sito e www indica che vengono servite pagine web.

A ciò si aggiunge il fatto che l'introduzione del supporto ad alfabeti non-latini può offrire agli scammer armi facilmente adoperabili per ingannare chi naviga nel web, come dimostra il sito all'indirizzo xn--80ak6aa92e.com, reso dai browser in maniera tale da sembrare apple.com a un occhio poco attento.

Come dicevamo poc'anzi, non è chiaro che cosa dovrebbe sostituire gli Url. Tuttavia, dopo il rilascio di Chrome 69 Adrienne Porter Felt, manager addetta allo sviluppo di Chrome, ha dichiarato: «Non credo che gli Url siano un buon sistema per veicolare l'identità di un sito. Vogliamo trovare un sistema che renda immediatamente comprensibile a tutti l'identità del web».

Aspettiamoci quindi nuove proposte, anche aggressive, che Google cercherà di veicolare proprio attraverso Chrome, che a oggi è il browser più adoperato al mondo.

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