Insicurezze nel protocollo SSL

Il Secure Socket Layer protocol è ancora una volta veicolo di gravi falle di sicurezza; questa volta sembra addirittura che si possa potenzialmente riavviare il Pc della vittima.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-05-2004]

SSL (Secure Socket Layer protocol) è un protocollo che garantisce la privacy delle comunicazioni su Internet; esso permette infatti alle applicazioni client/server di comunicare in modo da prevenire le intrusioni, le manomissioni e le falsificazioni dei messaggi.

SSL Bomb, invece, è una tecnica che permette ad un ipotetico attaccante di bloccare le connessioni "sicure" che utilizzano il protocollo SSL e, in alcuni casi, di prendere il controllo della macchina attaccata e addirittura riavviarla (nel caso di Windows Server 2003).

Ancora una volta, come già successo nel settembre 2002, questo protocollo, che dovrebbe garantire connessioni sicure, è oggetto di gravi falle di sicurezza.

Sfruttando il protocollo Private Communications Transport (PCT), componente della libreria Secure Sockets Layer (SSL) si possono sferrare attacchi a computer remoti; potenzialmente si può prendere il controllo del computer attaccato. In seguito alla scoperta di questa vulnerabilità è stato pubblicato da Microsoft il bollettino sulla sicurezza MS04-011 con le relative patch, in cui si legge che i sistemi affetti da questo baco vanno da Windows 98 a Microsoft Windows XP 64-Bit Edition Service Pack 1.

Nelle note tecniche, la stessa Microsoft ammette che "Un utente malintenzionato che riesca a sfruttare la più grave di queste vulnerabilità potrebbe assumere il controllo completo del sistema interessato, riuscendo a installare programmi; visualizzare, modificare o eliminare dati oppure creare nuovi account con privilegi completi".

Il codice che può sfruttare questa vulnerabilità esiste sotto forma di tool, forse meno pericolosi di agenti virali che possono automatizzare molte delle operazioni di attacco. Esistono comunque dei worm come PathBot / Sasser in grado di sfruttare le vulnerabilità di LSASS di Windows.

A pochi giorni dalla scoperta di queste falle, arrivano le prime notizie di alcuni server crackati: i sistemi in oggetto non erano stati aggiornati con le patch di sicurezza rilasciate da Microsoft in seguito alla scoperta delle sopraccitate vulnerabilità.

Fortunatamente non è stata neanche ipotizzata la possibilità che questo problema di sicurezza possa rendere insicure le nostre transazioni su Internet, che come noto sfruttano il protocollo Ssl per crittare e proteggere dati sensibili: per esempio il numero di carta di credito con il relativo pin, o le password che inseriamo in una pagina web protetta con tale protocollo.

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